Via libera in Italia al suicidio medicalmente assistito. Cosa ne pensi?

La Provincia di Cremona e Crema INTERNO

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l comitato etico dell’Asl delle Marche (Asur) ha attestato che Mario (nome di fantasia di un tetraplegico immobilizzato a letto da dieci anni) possiede i requisiti per l’accesso legale al suicidio assistito.

Il via libera è arrivato dopo due diffide legali all’Asur e l’aiuto offerto dall’associazione Luca Coscioni.

Mario è il primo malato in Italia a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito, dopo la sentenza 'Cappato-Dj Fabo' emessa dalla Corte Costituzionale. (La Provincia di Cremona e Crema)

La notizia riportata su altri giornali

Per dare massimo risalto ai bandi relativi agli incentivi già esistenti e fornire degli spunti per poter accedere ai finanziamenti disponibili, il Comune assieme ad Afol metropolitana organizza il workshop “Opportunità per le aziende per re-agire”. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Con la sentenza 242 del 2019 la Corte costituzionale si pronunciò sul suicidio assistito, dopo aver inutilmente atteso che il parlamento si occupasse in un modo o nell’altro della questione. Fu una pronuncia cauta per un verso, e per l’altro dirompente. (Il Manifesto)

Nelle Marche c'è anche il caso di Antonio. Nelle Marche c'è un secondo caso di paziente che chiede la verifica delle condizioni per il suicidio assistito, oltre a Mario, che si era rivolto al tribunale di Ancona per ottenere la verifica delle condizioni per l'accesso al suicidio assistito, con pronunciamento del Comitato Etico regionale. (Il Resto del Carlino)

APPROFONDIMENTI IL FOCUS Suicidio assistito, ecco cosa dice la sentenza della Consulta FINE VITA Suicidio assistito, da Welby a Eluana fino a dj Fabo: tutti i. Un comitato di etica potrebbe essere più correttamente essere coinvolto in una consultazione previa alla decisione del paziente» (Il Messaggero)

Suicidio assistito, primo via libera ad un malato italiano: per il comitato etico dell'Asl delle Marche ci sono le condizioni per un uomo tetraplegico di 43 anni. Ha dichiarato Furio Honsell sul via libera da parte della Asl delle Marche al suicidio assistito per un malato tetraplegico. (Udine Today)

Mi sono anche sentita colpevole perché non l'ho sostenuto abbastanza nella sua battaglia per il fine vita» «I medici italiani devono formarsi su come dare il giusto aiuto al suicidio; in Italia non abbiamo persone formate come in Svizzera, Olanda, Belgio e negli Stati Uniti, dove da anni esistono leggi sul fine vita». (La Stampa)