Il primato dell'istruzione, ecco la lezione di Draghi

La Stampa INTERNO

La conferenza stampa di Mario Draghi si presta a molte letture e i media hanno, in effetti, offerto uno spettro assai vario di opinioni che vanno dall’entusiastico al ferocemente critico.

Nessuno sembra però avere sottolineato l’eccezionalità di un messaggio che per la prima volta da tanti (troppi) anni, o meglio decenni, propone la scuola come vera priorità del Paese

(La Stampa)

La notizia riportata su altri media

Come vedremo meglio tra poco, queste percentuali non dimostrano però che non vaccinati e vaccinati hanno la stessa probabilità di finire in ospedale. Queste risorse, citate da Bianchi, non sono però nuove: come spiega lo stesso decreto, sono «a valere sulle risorse disponibili a legislazione vigente» (Pagella Politica)

I non vaccinati (i no vax) sono quelli che non hanno ricevuto la terza dose. “Si può considerare un paziente vaccinato solo se ha ricevuto anche la terza dose. (Come Don Chisciotte)

Ci chiediamo dunque: il discorso di Draghi, le sue accuse condite di inesattezze, si può configurare come hate speech? Al netto delle fake news abbuonate dalla stampa ovina, l’importante è quello che resta del discorso: i non vaccinati come «problemi». (RENOVATIO 21)

E cioè, che l’aumento esponenziale di positivi riguarda anche i vaccinati e l’effetto limitatissimo dei vaccini? Come al solito, si crea, si demonizza e si massacra un capro espiatorio obbligato, per coprire le proprie inadempienze e contraddizioni. (Lo Speciale)

In altre parole questa rappresentazione teatrale del grande scontro tra governo e no vax serve solo a evitare di parlare dei veri problemi del paese. Leggi Anche Draghi in conferenza stampa: “Gran parte dei problemi dipende dai no vax. (Il Fatto Quotidiano)

Avevo stimato un numero di no vax intorno ai 5mila su un milione di dipendenti, ci siamo. Le stime che abbiamo fatto tornano abbastanza con i dati del ministro Bianchi. (Tecnica della Scuola)