Il sovranismo annacquato di chi tifa per Trump

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C’è una contraddizione che i sovranisti d’Europa, e in particolare quelli italiani, dovrebbero rapidamente sciogliere. Ed è quella di dire chiaramente se le scelte della nuova presidenza americana, che ogni giorno incensano come coraggiosa e determinata, comportino un costo nazionale e quanto siano disposti a battersi per evitarlo. A meno che non ritengano che qualche dazio in più, qualche esportazione in meno siano un tributo accettabile e persino doveroso al successo dell’ideologia trumpiana, all’affermarsi in fondo della loro parte. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Soffiano venti di guerra commerciale, ordita dal presidente Donald Trump ma, nonostante le minacce di dazi, c’è un paese che potrebbe uscirne vincitore. Parliamo del Regno Unito che, secondo gli economisti, sarebbe ampiamente protetto anche se venisse colpito da dazi. (Wall Street Italia)
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Un aspetto è chiaro. La guerra commerciale come quella che si annuncia degli Stati Uniti contro l’Unione Europea non ha precedenti, per cui le conseguenze politiche da questa parte dell’Atlantico, e in particolare in Italia, sono insondabili. (la Repubblica)

Ancora peggiore è la pervicacia di quelli che insistono per una sempre maggiore integrazione europea. Daniele Capezzone 05 febbraio 2025 (Liberoquotidiano.it)
“L’America è un impero in crisi, i dazi sono una versione moderna della politica delle cannoniere. Con la sola differenza che, un tempo, gli Stati Uniti usavano la minaccia militare, mentre oggi non sono in grado di fare una guerra, ed è il motivo per cui Trump è stato eletto. (Il Fatto Quotidiano)
L’ostilità di Trump nei confronti dell’Unione Europea non è nuova. La novità di oggi è l’entrata in campo di Musk e l’uso spregiudicato del suo potere mediatico e commerciale a favore dei partiti che si oppongono alla condivisione di risorse e obiettivi comuni. (La Stampa)