In un anno quasi un milione di lavoratori in meno

L'HuffPost INTERNO

Il tasso di disoccupazione a febbraio si attesta al 10,2% diminuendo di 0,1 punti rispetto a gennaio e aumentando di 0,5 punti su febbraio 2020.

A febbraio gli uomini hanno perso 533.000 occupati (-4%) su febbraio 2020 mentre le donne occupate in meno sono state 412.000 (-4,2%).

Quasi un milione di occupati in meno a febbraio rispetto allo stesso mese del 2020, poco prima che entrassero in vigore le misure anti Covid-19. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

In un anno (febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020) la diminuzione degli occupati – pari a 945 mila unità – ha riguardato uomini, donne, lavoratori dipendenti, autonomi e tutte le classi d’età. Lavoro in chiaro-scuro, molto scuro e poco chiari, secondo la rilevazione sull'occupazione diffusa questa mattina dall'Istat. (Brescia Oggi)

tendenziale in punti percentuali, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat. DINAMICA OCCUPAZIONE INDIPENDENTE: 2005-2021. Gennaio 2005-febbraio 2021, var. Secondo la nuova metodologia, la durata dell’assenza dal lavoro inferiore a 3 mesi diviene il criterio prevalente per definire la condizione di occupato. (Il Giornale delle PMI)

Il crollo riguarda tutte le classi di età, statisticamente in maniera maggiore gli uomini (-533 mila) e minore le donne (-412 mila). Un dato drammatico che rende del tutto insignificante il fatto che l'occupazione nei primi due mesi del 2021 sia rimasta sostanzialmente stabile. (Il Manifesto)

(LaPresse) – I viaggi dei residenti in Italia nel 2020 toccano il loro minimo storico: sono 37 milioni e 527 mila (231 milioni e 197 mila pernottamenti), con una drastica flessione rispetto al 2019 che riguarda le vacanze (-44,8%) e ancora di più i viaggi di lavoro (-67,9%) (LaPresse)

Nel comparto industriale risaltano le difficoltà della filiera della moda: abbigliamento (oltre 50%), pelli (44%), tessile (35%).Il report rileva inoltre che chi opera sui"Forme di internazionalizzazione avanzate (esportazione su scala globale, appartenenza a gruppi multinazionali) si associano a minori rischi di chiusura, problemi di liquidità, di domanda o di approvvigionamento. (Borsa Italiana)

L’Italia ha tuttavia mantenuto e/o aumentato quote di mercato in alcuni Paesi dell’Ue, in Cina e Svizzera, mentre ne ha perse negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Le imprese italiane hanno potuto difendere la propria posizione sui mercati internazionali grazie a una presenza su mercati più dinamici (effetto struttura geografica) e a fattori di prezzo e di qualità (effetto competitività) (Servizio Informazione Religiosa)