Fegica-Cisl, ddl carburanti carente, regole solo per i nuovi
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La riforma della rete di distribuzione dei carburanti è carente e "non prevede la chiusura di 7-8mila impianti, le nuove regole più stringenti si applicherebbero solo ai nuovi e non ai vecchi impianti, sulla transizione ecologica le colonnine elettriche verrebbero impiegate solo sui nuovi impianti e non sulla rete esistente mentre i vecchi impianti devono essere rafforzati con l'elettrico e alternative". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altre fonti
Le proteste dei benzinai bloccano la riforma della rete di distribuzione dei carburanti. Il disegno di legge era pronto e atteso all’esame del consiglio dei ministri di mercoledì dopo oltre un anno di confronto con gli operatori del settore al ministero delle Imprese e del made in Italy. (Il Fatto Quotidiano)
Arriva la riforma della rete dei carburanti con un decreto legge di 10 articoli che sarà oggi in Consiglio dei ministri. Novità sono previste nelle stazioni di servizio con ricariche green e biocarburanti. (ilmessaggero.it)
Al fine di incentivare la transizione verso la decarbonizzazione dei trasporti, i gestori di distributori di benzina e gasolio che, entro il 31 dicembre 2027, convertono i loro impianti in stazioni di ricarica per veicoli elettrici con una potenza di almeno 90 kilowatt per infrastruttura, potranno ricevere un contributo. (il Giornale)
Un decreto composto da 10 articoli per quella che deve essere la riforma della rete dei carburanti, a cui starebbe lavorando da mesi il ministero delle Imprese e del Made in Italy. (Corriere della Sera)
Il disegno di legge punta su un cambiamento sostanziale di alcune regole che riguardano i distributori di benzina. La nuova regolamentazione includerebbe la regola per la quale per ottenere l'autorizzazione all'apertura di un nuovo distributore sarà obbligatorio prevedere la distribuzione di almeno un altro vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, come i biocombustibili o l'energia elettrica. (Moto.it)
La scelta del governo di far slittare il via libera alla riforma della rete degli impianti di distribuzione dei carburanti ha evitato che la situazione potesse degenerare con una serrata delle pompe. Si tratta, però, di una tregua fragile. (la Repubblica)