Migranti, arriva l’ordine europeo sui rimpatri

Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Commissione europea presenterà martedì 11 marzo la proposta per un nuovo approccio europeo sui migranti. I dettagli li ha anticipati la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa di ieri sui primi cento giorni di mandato. «Martedì, giorno cento di questo Collegio, adotteremo un'ambiziosa proposta legale sui rimpatri. I rimpatri sono un elemento chiave del Patto sulle migrazioni e l'asilo. (Italia Oggi)
Ne parlano anche altri giornali
Il manifesto del 11 marzo 2025 (il manifesto)
Per il centrodestra la decisione comunitaria rappresenta un punto di svolta atteso da tempo. Una mossa che va a premiare e a fornire un assist fondamentale al governo italiano, con l'adozione di quella linea dura più volte invocata dai Paesi maggiormente esposti sulle frontiere esterne, Italia in primis. (il Giornale)
La proposta della Commissione: previsti decreti d’espulsione comunitari e trasferimenti in hub di Stati terzi. (La Verità)

Il nuovo regolamento europeo sui rimpatri, atteso per martedì, introduce un “ordine di rimpatri europeo” che uniformerà le decisioni dei 27 Stati membri, garantendo maggiore chiarezza nell’intera Unione. (la VOCE del TRENTINO)
L'Italia porta a casa una significativa vittoria sull'immigrazione, la sinistra europea si mette di traverso ma la rotta è tracciata. Una riforma che si muove secondo le direttive che il nostro Paese reclama da molto tempo: rimpatri accelerati di chi non ha diritto a stare in Europa attraverso return hubs extra Ue dove inviare migranti la cui domanda d'asilo sia stata respinta, lotta all'immigrazione clandestina, hotspot per la gestione delle domande sul modello Albania, stretta sulle richieste strumentali di diritto d'asilo che alimentano i mercanti di uomini, un'unica legislazione Ue che faccia chiarezza di norme nazionali pasticciate e conflittuali che impediscono l'accoglienza di chi ha veramente diritto a scappare da guerre e carestie. (il Giornale)
La base storce il naso, malumori pure nella Cgil. Il Pd va alla manifestazione pro Europa con una linea ambigua: sì alle spese per la Difesa, ma solo se ci fosse un esercito comune. (La Verità)