Dietro l'infarto c'è un batterio intestinale

Il Sole 24 ORE SALUTE

●. Un batterio intestinale può favorire l'insorgenza dell'infarto.

Gruppo guidato da Francesco Violi, direttore della I Clinica medica del Policlinico Umberto I di Roma.

È quanto ha dimostrato uno studio di un gruppo di ricercatori italiani.

La ricerca ha svelato la complicità dell'escherichia coli nel favorire la formazione dei coaguli di sangue.

I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista di cardiologia, European Heart Journal. (Il Sole 24 ORE)

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L’infarto rappresenta una delle principali cause di mortalità in Italia e si sta lavorando per cercare di capire qual è la relazione con alcuni batteri. L'infarto è una delle principali cause di mortalità in tutta Italia, per questo gli scienziati stanno lavorando per trovare una cura. (IlTarantino)

Infarto, svelata la complicità del batterio Escherichia coli: allo studio un vaccino anti-infarto. «La nostra scoperta è coerente con quella di altri ricercatori in Usa che hanno trovato diversi batteri intestinali nel sangue di pazienti infartuati», rileva Violi. (Il Mattino)

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Un batterio intestinale può favorire l'insorgenza dell'infarto. Dietro l’infarto c’è un batterio intestinale, si apre la strada per il vaccino Un gruppo di ricercatori italiani ha svelato la complicità dell'Escherichia Coli nel favorire la formazione dei coaguli di sangue: aperta la strada per un vaccino o terapie mirate per combattere la fase acuta di Ernesto Diffidenti. (Il Sole 24 ORE)

Per quanto riguarda l'infarto, la ricerca ha individuato che il batterio può andare a occludere le arterie coronarie, provocando l'arresto cardiaco, perché causa la formazione di coauguli di sangue. Si tratta di un batterio per lo più innocuo, ma alcuni ceppi possono essere dannosi per la salute, tanto da causare diarrea, dolori addominali e crampi. (FoggiaToday)

Oggi siamo bravi nel trattare le malattie, molto meno attenti nel trattare i pazienti e spesso incapaci di trattare le persone. Va ricordato che la depressione spesso si associa a aumento del fumo ed incremento del peso, e conseguente maggiore rischio cardiaco. (Il Messaggero Salute)