Cos’è questa storia delle parole vietate da Trump

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Cosmopolitan ESTERI

Dovrebbe essere chiaro che, anche quando si parlava di "cancel culture" e "dittatura del politicamente corretto", non ci sono mai state leggi che vietassero di dire certe cose, al massimo erano le comunità marginalizzate a far sentire la propria voce chiedendo di usare diciture più inclusive. Per questo oggi risulta paradossale vedere gli stessi che si lamentavano del "non si può dire niente" salire al potere e stilare una lista di parole non gradite al governo. (Cosmopolitan)

Ne parlano anche altri media

Secondo quanto ricostruito da un'indagine del New York Times, l'amministrazione di Donald Trump ha emesso una lista di “parole proibite”, rimuovendole anche da documenti ufficiali, siti web e comunicazioni governative. (Geopop)

Immaginiamo di dover descrivere la realtà che ci circonda senza poter usare tutte le parole del nostro vocabolario. Anzi, senza usare le parole più importanti per quel tipo di realtà. Le parole che stanno sparendo negli Stati Uniti con l’amministrazione Trump, riportate da una ricerca del New York Times (LifeGate)

In un calderone fatto di guerre da far cessare con la sola imposizione delle mani, dazi da smazzare come fossero cartoline ricordo e invettive contro chiunque gli si pari davanti, forte della pallottola che nel luglio dello scorso anno l’ha solo sfiorato concedendogli la grazia per divina intercessione, Donald sta andando ben oltre quello che i giornali raccontano ogni giorno, in un misto di incredulità. (QC QuotidianoCanavese)

La nuova amministrazione Trump sta eliminando diverse parole e terminologie da qualsiasi fonte istituzionale e dai documenti governativi. La lista ricostruita dal New York Times è impressionante (greenmove.hwupgrade.it)

Min lettura (Valigia Blu)

Nello specifico, quelle che possano rimandare a un linguaggio inclusivo nei confronti di minoranze e comunità marginalizzate, comprese le donne. (Primaonline)