Medicina, cambia il test. Messa: «Via il quizzone, più prove e formazione»Resta il numero chiuso

Corriere della Sera SALUTE

L’ha annunciato ieri la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, nel giorno in cui era ospite delle celebrazioni per l’ottocentesimo anno accademico di Padova.

La ministra dell’Università e la Ricerca Maria Cristina Messa. Il «concorsone»nazionale che regola l’accesso degli aspiranti medici e chirurghi delle facoltà italiane, dal 2023 sparirà.

Per gli studenti si apre una prospettiva diversa, quello che la ministra definisce «un percorso concreto che offre maggiori possibilità»

I test potranno essere ripetuti, per un numero limitato di volte, a partire dalla quarta superiore per poi candidarsi all’accesso alla facoltà di medicina e chirurgia con il punteggio più elevato». (Corriere della Sera)

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Per questo, insieme al Ministro Speranza avrebbero aumentato tutti i numeri, sia degli studenti che potranno accedere alle scuole di specializzazione, sia di quelli che possono entrare all’università di Medicina (la VOCE del TRENTINO)

Col prossimo anno cambiano le regole di accesso alla facoltà di medicina e il percorso potrebbe iniziare anche dal quarto anno di liceo: lo dice la ministra dell’ Università e la Ricerca, Maria Cristina Messa, su Radio Capital. (Tecnica della Scuola)

“Sul futuro del sistema sanitario non servono soluzioni facili come la proposta, sic et simpliciter, di abolire il numero chiuso”, aveva affermato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus. Su posizioni diametralmente opposte il presidente Christian Solinas, che già da tempi non sospetti si era fatto promotore dello stop al numero chiuso in Medicina, proprio per la grave carenza di personale negli ospedali isolani (Cagliaripad.it)

Sulla carenza di medici, la ministra spiega che si tratta di "un problema serio per i prossimi due anni. (Adnkronos Salute) - “Dall’anno prossimo non ci sarà più il test d’ingresso unico per la facoltà di Medicina. (Today.it)

«Soluzione posticcia per nascondere i reali problemi di fondi». A dire la loro sono anche gli studenti delle superiori, ora più che mai coinvolti in un piano di accesso all’università che parte dal quarto anno di liceo. (Open)

La Ministra Messa conferma: “Dal prossimo anno non ci sarà più il test d’ingresso”. La titolare dell’Università ribadisce l’intenzione di abbandonare la procedura di selezione in virtù di un nuovo sistema che prevede un “percorso che può iniziare anche al quarto anno di liceo, dove gli studenti potranno cimentarsi con il test fino a quattro volte e entrare in graduatoria con il risultato migliore”. (Quotidiano Sanità)