Trump ha creato una lista di parole vietate: non si può più scrivere "crisi climatica" e molto altro

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
greenmove.hwupgrade.it ESTERI

La nuova amministrazione Trump sta eliminando diverse parole e terminologie da qualsiasi fonte istituzionale e dai documenti governativi. La lista ricostruita dal New York Times è impressionante Che la nuova amministrazione Trump volesse dare una sterzata ai temi sociali, economici e politici in cui è coinvolta era chiaro fin da subito, ma che si arrivasse ai limiti della censura era oggettivamente una possibilità considerata remota. (greenmove.hwupgrade.it)

Su altri media

Secondo quanto ricostruito da un'indagine del New York Times, l'amministrazione di Donald Trump ha emesso una lista di “parole proibite”, rimuovendole anche da documenti ufficiali, siti web e comunicazioni governative. (Geopop)

Le parole che stanno sparendo negli Stati Uniti con l’amministrazione Trump, riportate da una ricerca del New York Times Immaginiamo di dover descrivere la realtà che ci circonda senza poter usare tutte le parole del nostro vocabolario. (LifeGate)

Dovrebbe essere chiaro che, anche quando si parlava di "cancel culture" e "dittatura del politicamente corretto", non ci sono mai state leggi che vietassero di dire certe cose, al massimo erano le comunità marginalizzate a far sentire la propria voce chiedendo di usare diciture più inclusive. (Cosmopolitan)

Qualche giorno fa il New York Times ha dato notizia di oltre 200 parole che, per effetto dell’amministrazione Trump, stanno sparendo da linee guida, documenti ufficiali, siti web, o che iniziano a essere fortemente limitate. (Valigia Blu)

Un giorno ricorderemo questo periodo come gli “anni di Trump”, il presidente americano al secondo mandato che si è messo in testa di sgretolare il pianeta per costruirne uno a sua immagine e somiglianza. (QC QuotidianoCanavese)

Da paladino della libertà d’espressione a censore: il presidente Usa Donald Trump, creando un paradosso, da una parte fa del free speech la propria bandiera, dall’altra preme sulle agenzie federali statunitensi perché eliminino o limitino nei documenti ufficiali, nei siti web e nelle linee guida interne (ma anche programmi scolastici) molte parole ed espressioni. (Primaonline)