Groenlandia verso l’indipendenza dalla Danimarca? Trionfo a sorpresa degli indipendentisti alle elezioni

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Colpo di scena in Groenlandia: il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit ha vinto le elezioni parlamentari con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali. Un risultato sorprendente. Al secondo posto si è piazzato il partito di opposizione Narelak (24,5%), favorevole a un'indipendenza immediata dalla Danimarca. Dura sconfitta per il governo uscente Mentre il governo uscente del premier, Múte Bourup Egede e del suo partito InuitInuit Ataqatigiit, ha subito una netta sconfitta, fermandosi al 21%. (Milano Finanza)
Ne parlano anche altri giornali
In Groenlandia exploit al voto dell'opposizione indipendentista Nuuk, 12 mar. I dati non definitivi danno in testa il partito di centrodestra Demokraatit con oltre il 31%, al secondo posto il partito Nalerak che spinge per un addio immediato alla Danimarca, Stato di cui fa parte l'isola più grande al mondo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In Groenlandia ha vinto partito centrista liberale di opposizione Demokraatik - ANSA (Avvenire)
Dalla reggia di Amalienborg a Copenaghen Re Frederik di Danimarca dove è rientrato dalla visita di Stato in Finlandia, segue con attenzione l’esito delle urne in Groenlandia, mentre l’erede al trono il principe Christian ha tagliato la boa del primo mese di addestramento militare a Slagelse. (Corriere della Sera)

Come ha riferito oggi (12 marzo) il canale pubblico groenlandese Knr, Il voto ha premiato il partito democratico Demokraatit, che rispetto alle elezioni precedenti del 2021 (dove aveva raggiunto appena il 9 per cento dei voti), si è confermato come primo partito, con il 30 per cento, seguito dal partito nazionalista Naleraq anch’esso cresciuto, dal 12 per cento del 2021 al 25 per cento di questa mattina. (EuNews)
Il grande freddo, a sinistra, sarebbe il titolo di un film del premio Oscar Lawrence Kasdan, se avesse fatto un salto in Groenlandia, in questi giorni. (Secolo d'Italia)
Sulla scheda elettorale non erano presenti né la scelta dell'indipendenza dalla Danimarca né un sondaggio sulle mire colonialiste di Donald Trump. Del resto senza l'ombra lunga del tycoon, attirato dalle ingenti risorse minerarie e dalla posizione strategica dell'isola, e l'ipotesi di staccarsi dal Copenaghen, il voto in Groenlandia avrebbe avuto lo stesso appeal di quello dell'assemblea di istituto di un liceo. (il Giornale)