Kiev, il bilancio del raid a Sumy sale a sette bambini uccisi

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Il numero delle vittime minorenni è cresciuto a sette dopo il pesante attacco russo che ieri ha colpito Sumy, nella regione nordorientale dell’Ucraina. Lo ha confermato Oleg Strelka, portavoce del Servizio di emergenza statale locale, citato da "Ukrainska Pravda". Trentaquattro i morti in totale, tra cui anche adulti, mentre i feriti sono 119, di cui quindici bambini.

Il presidente Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla Cbs, ha rivolto un appello a Donald Trump perché visiti l’Ucraina e constati di persona le conseguenze dell’invasione russa. "Prima di qualsiasi decisione, di qualsiasi negoziato, venga a vedere cosa ha fatto Putin", ha detto Zelensky, sottolineando la distruzione di infrastrutture civili, ospedali e luoghi di culto. L’invito arriva mentre Trump, pur definendo "orribile" l’attacco, ha ripetuto la tesi – già circolata in alcuni ambienti – che si sarebbe trattato di un "errore".

La strage di Sumy, avvenuta nella Domenica delle Palme, ha scatenato una nuova ondata di condanne da parte dei leader occidentali. Al Consiglio Affari esteri dell’Ue in Lussemburgo, la Russia è stata nuovamente messa sotto accusa, con la Francia che ha chiesto sanzioni più severe contro Mosca. "Putin non ha alcuna intenzione di rispettare un cessate il fuoco", ha osservato un diplomatico europeo, ricordando che Kiev aveva accettato una tregua da oltre un mese senza ottenere reciprocità.

Anche l’Italia, attraverso le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha espresso solidarietà all’Ucraina. In un messaggio su X, Tajani ha definito "grave" l’attacco contro civili in un giorno simbolo per i cristiani, assicurando il sostegno del governo alla "difesa del popolo ucraino e della sua integrità territoriale". Senza fare riferimenti a possibili scenari futuri, ha ribadito l’impegno per una "pace giusta", pur senza specificare quali iniziative concrete verranno adottate.