Perché la trasformazione dei medici di famiglia in dipendenti del Ssn è un favore alla sanità privata

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La bozza di riforma, chiesta da alcune Regioni al governo, che prevede il passaggio dei medici di famiglia da liberi professionisti in un regime di convenzione ad un regime contrattuale di dipendenza diretta dal Ssn, non piace ai sindacati. Ma non convince neanche il ministro della salute Schillaci. La discussione però è ancora aperta e il testo, di cui si conoscono pochi dettagli, non è ancora definito. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre fonti
Alzano le barricate i medici di medicina generale contro la proposta di legge che prevede un cambio di ruolo nel rapporto che attualmente intrattengono con il servizio sanitario nazionale. (LaC news24)
«Io la aspetto da 30 anni e voglio vedere che diventi effettivamente tale- dice Carradori- personalmente ritengo che sia condivisibile, qualora vada in porto, il superamento del rapporto di para-subordinazione all’interno del servizio sanitario riguardo i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e anche gli specialisti ambulatoriali. (Corriere Romagna)
di Gerhard K. Seeberger ho letto con attenzione la proposta di riforma presentata da tre deputati di Forza Italia, dove si profilano per i medici di Medicina generale almeno 18 ore settimanali di lavoro in Casa di Comunità. (Quotidiano Sanità)

REGGIO EMILIA – Il recente articolo di Dataroom sul Corriere della Sera del 3 febbraio 2025, a firma di Milena Gabanelli, ha rivelato l’esistenza di un documento riservato riguardante le novità sulla riforma della dipendenza per i medici di famiglia. (ReggioSera.it)
Oggi infatti i medici di famiglia sono lavoratori autonomi e possono organizzare la propria attività a piacimento. (brescia.corriere.it)
Medici di famiglia in rivolta. La “paura” è quella di diventare impiegati dello Stato, dipendenti, ma, forse, anche quella di abbandonare la libera professione per forme di impiego ancora non ben chiarite: quelle indicate nella bozza della legge di riforma che gira da mesi sui tavoli di ministri, assessori alla Salute regionali, ma anche sindacati dei medici di medicina generale. (La Provincia Unica TV)