Leone XIV rende omaggio a Francesco: una rosa bianca sulla tomba

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Sabato mattina, mentre il sole già alto illuminava le strade di Genazzano, Papa Leone XIV – avvolto nel bianco della talare e dello zucchetto, con la stola dai bordi dorati annodata alla vita – si è fermato nel santuario della Madonna del Buon Consiglio, dove ha sostato in preghiera. Un gesto devoto, ma non l’unico della giornata. Prima di rientrare in Vaticano, infatti, il pontefice ha fatto una tappa inaspettata alla basilica di Santa Maria Maggiore, inginocchiandosi per trenta minuti davanti alla tomba di Francesco, suo predecessore.

Sul marmo che reca inciso il nome Franciscus, Leone XIV ha posato una rosa bianca, simbolo caro alla spiritualità di Santa Teresa di Lisieux. Un omaggio silenzioso, senza discorsi o cerimonie, che ha riempito lo spazio sacro di un raccoglimento intenso. Quella stessa mattina, a Genazzano, un episodio aveva già rivelato il tono semplice e diretto del nuovo papa. Ever Quispe, un peruviano trasferitosi a Roma dopo aver vissuto per mesi nel borgo laziale, lo aveva salutato con entusiasmo dal sagrato. «Una persona bellissima, che ha fatto tante cose belle», aveva detto poi di lui. Leone XIV, sorridendo, gli aveva chiesto da dove venisse, in un breve scambio che ha confermato la sua attenzione verso chi incrocia il suo cammino.

La visita a Santa Maria Maggiore, sebbene non annunciata, era attesa. Fin dai primi giorni del suo pontificato, si era parlato di un possibile tributo a Francesco, la cui eredità – fatta di riforme e gesti concreti – pesa non poco sulle spalle del successore. Eppure, Leone XIV ha scelto di affrontare questo passaggio senza enfasi, preferendo la discrezione di una preghiera privata. Un modo per riconoscere, nel silenzio, il peso di una storia che ora tocca a lui continuare.