Omicidio a Campi Bisenzio: indagate sei persone

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, a Campi Bisenzio, in Toscana, si è consumato un tragico evento che ha visto la morte del diciassettenne Maati Moubakir, accoltellato in via de’ Tintori dopo una serata trascorsa in discoteca. Tra i sei indagati per l'omicidio, figura anche un ventenne di Eboli, italiano di seconda generazione, residente da qualche anno nella provincia di Firenze per motivi di lavoro. Il ruolo preciso di ciascuno degli indagati è ancora da definire, ma ciò che emerge è un quadro di violenza e tensione che ha portato alla tragica fine del giovane.

Il quartiere di Capalle, alle porte di Campi Bisenzio, è teatro di una realtà complessa e spesso invisibile, dove le domande non trovano risposte e la diffidenza regna sovrana. In questo contesto, Maati è stato inseguito e poi tirato giù da un autobus, per essere infine colpito mortalmente da un diciottenne fiorentino. L'accusa, al momento, coinvolge sei giovani, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, cinque dei quali italiani di seconda generazione.

La dinamica dell'omicidio, secondo quanto emerge dalle prime indagini, sembra essere legata a una lite per un'amica. Uno degli indagati, sopraffatto dal peso della colpa, si è presentato spontaneamente ai carabinieri, confessando la sua presenza durante la rissa che ha portato alla morte di Maati. Gli altri cinque indagati, tra cui il ventenne di Eboli, sono stati identificati e sono ora sotto inchiesta per omicidio.

Le indagini proseguono per chiarire i dettagli di questa tragica vicenda, che ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato interrogativi sulla sicurezza e la convivenza nei quartieri periferici.