Recovery fund, Conte: Sfida storica, alcuni Paesi Ue non lo comprendono

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Se vogliamo superare questa crisi insieme, in quanto unione di interessi e valori comuni, è necessario fare molto di più".E' quanto scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un intervento pubblicato su Politico.eu.

"Questo è l'unico modo - aggiunge Conte - per sostenere i principali obiettivi politici che abbiamo tutti concordato, per un'Ue più verde, competitiva, digitale e inclusiva, un'ambizione riconfermata dal Parlamento Ue in una risoluzione adottata il 15 maggio". (Rai News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A partire dal 20 marzo la Commissione europea ha avviato un temporary framework, già modificato due volte, per consentire ai Membri di intervenire a sostegno delle imprese nazionali. Fino ad arrivare al futuro recovery fund, per il quale siamo in attesa della proposta da parte della medesima Commissione. (Il Sole 24 ORE)

Sono 540 miliardi, sperando che siano disponibili tutti a giugno. Se partisse a giugno sarebbe un enorme inaspettato successo, ma se partisse il prossimo anno si perderebbe la sua efficacia di impatto sulla profonda crisi economica già in atto. (Il Sole 24 ORE)

“Gli stereotipi distorti ostacolano una ripresa comune dell’Unione europea”. Quando la pandemia è arrivata in Europa, il mio paese è stato colpito per primo e nella misura più forte. (Finanzaonline.com)

Da una parte c'è chi vuole un vero coordinamento delle misure e dall'altra, invece, chi preferisce cominciare dagli accordi bilaterali fra le capitali. Tuttavia, l'incontro di ieri fra i ministri degli Esteri di dieci Paesi - fra cui Francia e Germania - testimonia che i negoziati vanno avanti su binari paralleli. (Il Messaggero)

Edtstadler ha aggiunto che " i fondi per la crisi siano erogati sotto forma di prestiti rimborsabili e non sovvenzioni ". L'Italia non solo è favorevole alla portata del ''bazooka'' messo sul piatto da Angela Merkel ed Emmanuel Macron, ma anche alla velocità del suo meccanismo. (ilGiornale.it)

I grossi problemi che il coronavirus sta creando in tutto il mondo, fa trascurare molti altri problemi di natura diversa che ci riguardano molto da vicino. Non è concepibile che, con l’Europa di ventisette Stati, per l’approvazione di importanti decisioni è richiesta l’unanimità. (StartNews)