Kasper: Küng, critico e combattivo ma è stato uomo di dialogo

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Ratzinger per due anni e mezzo è stato professore a Tubinga, nella stessa facoltà di Küng

È questo in sintesi il ritratto del teologo svizzero Hans Küng, morto ieri, martedì 6 aprile, all’età di 93 anni.

Nell’estate scorsa, ho telefonato al Pontefice dicendogli che Küng era vicino alla morte e voleva morire in pace con la Chiesa.

Quale è stato il suo rapporto con Küng?

Nel 1961 ho conseguito il titolo di dottore in teologia e subito dopo, fino al 1964, sono stato assistente dei professori Leo Scheffczyk e Hans Küng. (Vatican News)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il teologo svizzero smontava dall’alto della sua autorevole cattedra accademica di Tubinga, in Germania, il dogma dell’infallibilità del papa, sancito dal […] Era il 1970 e Hans Küng pubblicò Infallibile?, diventato subito uno dei suoi libri più noti e venduti. (Il Fatto Quotidiano)

La Chiesa tra ideologia teocon e «ospedale da campo» , si comprenderà che Cantalamessa non è stato affatto esagerato e che la “crisi della Chiesa” cui ha fatto riferimento, ha attraversato gli ultimi venticinque anni e tutti e tre gli ultimi papati. (L'HuffPost)

Anche il suo spirito pungente era motivato dalla volontà di realizzare quella Chiesa che il Concilio aveva desiderato». E la voleva «come il Concilio Vaticano II aveva indicato: riferimento ed esempio, non spettatrice o dirimpettaia». (La Stampa)

Cominciò a deviare platealmente subito dopo, addottorandosi a Parigi con una tesi che difendeva la dottrina del teologo protestante Karl Barth. E invece era proprio un sacerdote cattolico, ordinato nel 1954 addirittura a Roma, dopo studi da immaginarsi brillanti alla Pontificia Università Gregoriana. (ilGiornale.it)

Gran conoscitore del fugace mondo delle note e dell'importanza che esso ricopre, lo ha dimostrato in “Musica e religione Risposta al problema di Dio nell'età moderna” o “Vita eterna?” (entrambi tradotti da Mondadori) restano dei classici; un'opera come “Progetto per un'etica mondiale. (Il Sole 24 ORE)

Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. (Il Manifesto)