Chiara Appendino: “5 anni da osservata speciale, in Italia poche donne sono libere di fare politica”

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Si può fare politica in tanti, non serve per forza un ruolo istituzionale

Se parlo della mia forza politica, invece, devo dire che in questi cinque anni ho percepito l'assenza di una struttura locale.

Personalmente io sono fortunata, ho potuto scegliere di fare politica, perché ho un marito che mi sostiene, l'aiuto dei genitori con la bambina.

Quello della partecipazione è un tema fondamentale, strettamente legato a quello dell'identità della forza politica, e su entrambi dobbiamo interrogarci. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Quel che non dovrebbe essere obbligatorio è il vuoto pneumatico del M5S, comprensivo del silenzio imbarazzato dei vertici a Roma, nel quale risuonano solo le voci dei mariti, chissà a quale titolo. Dal debito comunale, alla mobilità sostenibile che diventa «dolce» perché la sindaca uscente usa spesso questo aggettivo, fino ai diritti civili e alle periferie. (Corriere della Sera)

Così, se le mogli non si espongono, tocca ai mariti dichiarare per chi voteranno. E lo dico io — sottolinea — che, forse più di tutti, con Stefano ho discusso anche duramente in questi anni, soprattutto quando ero presidente». (Corriere della Sera)

Dieci minuti dopo è arrivata la replica di Fabio Versaci, compagno della candidata penstatellata Valentina Sganga: «Il 17 ottobre andrò a votare Stefano Lo Russo», l’aspirante sindaco del centrosinistra. (Corriere della Sera)

Come quello sui social di «Marcol Ava», pseudonimo di Marco Lavatelli, marito della sindaca Chiara Appendino, che più di una volta si è affacciato sulle scena politica torinese. Dall’altra parte non potrei mai, mai e sottolineo mai sostenere Lo Russo, che ho avuto modo di (non) apprezzare in questi anni: votarlo vorrebbe dire tornare indietro». (Corriere della Sera)

Torino, il candidato sindaco del centrodestra Damilano: "Sì al sequestro delle roulottes dei campi rom abusivi". Ma anche dal lato opposto ci sono movimenti «E' vero, oggi è il candidato del centrodestra, ma nel 2016 dichiarò di votare Fassino», prosegue il marito di Appendino. (La Stampa)

Dall’altra parte non potrei mai, mai e sottolineo mai sostenere Lo Russo, che ho avuto modo di (non) apprezzare in questi anni: votarlo vorrebbe dire tornare indietro» Con la vittoria di Paolo Damilano succederebbe niente di più di quanto successo qualche anno fa a Genova dove il sindaco Bucci sta facendo un buon lavoro. (Corriere della Sera)