A 80 anni dal Victory day: l'Europa di nuovo in guerra paga la sua debolezza

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il Giornale ESTERI

Ottant'anni fa, mentre la resa tedesca veniva celebrata come giorno della Vittoria in tutta Europa, con feste di piazza a Londra, New York e Parigi, il massacro continuava altrove. Le truppe russe continuavano a venire massacrate mentre combattevano contro i nazisti in Slesia e la guerra contro il Giappone era ben lontana da una conclusione vittoriosa. Ci sarebbe voluto un attacco del tutto inedito con un'arma del tutto nuova per porre finalmente fine allo spargimento di sangue. (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

“In tutto il mondo occidentale si celebra l’ottantesimo della fine della seconda guerra mondiale, però in molte parti del mondo sfilano le armate. Qui sfilano le coscienze. (gonews.it)

Si apriva un nuovo capitolo della storia tedesca: di lì a breve sarebbe arrivata la divisione della Germania in due stati distinti, sotto influenze diverse, e sarebbe iniziato un faticoso e meticoloso lavoro di autocritica che avrebbe coinvolto l’intero popolo tedesco in merito al nazismo, e a come fosse stato possibile che un’intera nazione – pur con importanti eccezioni - si fosse conformata a una simile ideologia. (RSI Radiotelevisione svizzera)

La celebrazione dell’80esimo anniversario della vittoria sulla Germania hitleriana, che ricorre questa settimana, ci fornisce una vivida quanto cupa manifestazione del solco che separa oggi Mosca dall’Occidente, all’epoca uniti (malgrado tutto) contro il flagello nazista. (Il Fatto Quotidiano)

Ottant’anni dopo: ricordare la sconfitta del fascismo o assistere al suo ritorno?

Ad aprire il lavori il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha parlato della fine della seconda guerra mondiale come dell’apertura a una speranza che attraverso la pace consentisse la ricostruzione. (spi cgil toscana)

La data non è unica, e molto banalmente per ragioni di fuso orario: quando, nella tarda serata dell’8 maggio 1945 a Berlino, il feldmaresciallo Keitel firmò la resa della Germania nazista alla Russia, agli Stati Uniti e al resto delle forze alleate, a Mosca era già passata la mezzanotte. (Città Nuova)

Le autorità nazionali sono sottoposte da anni a una pressione esterna (occidentale) costante: il 9 maggio non deve più essere associato alla vittoria sul fascismo. (Contropiano)