Palamara, nuova accusa di corruzione in atti giudiziari: “Riesumati dopo 3 anni fatti inattendibili”

Il Riformista INTERNO

Certo stupisce che dopo tre anni vengano valorizzati elementi investigativi proprio in questo periodo”.

Palamara e i suoi legali hanno chiesto, dopo la formulazione dei nuovi capi di accusa, i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 19 marzo.

Luca Palamara ancora nel mirino.

Secondo la difesa di Palamara, rappresentata dall’avvocato Benedetto Buratti, “dopo tre di indagini sono stati nuovamente riesumati elementi già noti e in parte già ritenuti inattendibili”. (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

A informare l'ex magistrato ed ex presidente dell'Anm dell’indagine messinese sarebbe stato Vincenzo Barbaro, all’epoca procuratore facente funzioni a Messina, ora procuratore generale della Città dello Stretto. (Stampalibera.it)

Caso Palamara, contestata l’accusa di corruzione in atti giudiziari. La procura perugina è stata rappresentata dal capo dell'Ufficio Raffaele Cantone e dai sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano. (Stampalibera.it)

Dopo la formulazione delle nuove contestazioni l’udienza è stata rinviata al 19 marzo, su richiesta della difesa dell’ex leader di Unicost. La procura umbra contesta ora i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e corruzione in atti giudiziari. (L'HuffPost)

Dopo la formulazione delle nuove contestazioni la difesa di Palamara ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 19 marzo. “Dopo tre anni sono stati riesumati elementi di indagine già in parte valutati inattendibili dalla stessa procura. (Il Fatto Quotidiano)

Se c'è una indagine urgente e risolutiva è proprio quella che non viene compiuta e che attiene alla casta togata Il problema è che la sentenza è stata emessa diciassette anni dopo i fatti criminosi. (LiberoQuotidiano.it)

La procura ha infatti modificato il capo d’imputazione contestandogli i reati di corruzione per un atto. contrario ai doveri d’ufficio e corruzione in atti giudiziari. Da questi sarebbero poi passate - sempre in base alla ricostruzione accusatoria - all’avvocato siracusano Piero Amara, il legale al centro del cosiddetto Sistema Siracusa. (La Sicilia)