Europa al gelo, il gas scarseggia
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Le basse temperature che stanno colpendo l'Europa hanno portato a un rapido svuotamento dei serbatoi di gas, con un ritmo mai visto dal 2018. Secondo i dati della piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage, il livello di riempimento degli stoccaggi europei è attualmente poco sopra il 70%, una percentuale che evidenzia la criticità della situazione.
In questo contesto, l'Italia sta facendo pressione sull'Unione Europea per prorogare il tetto al prezzo del gas, una misura che potrebbe avere un impatto significativo sulle forniture, soprattutto ora che il gas russo non arriva più attraverso l'Ucraina. Le quotazioni sul Ttf, il mercato olandese di riferimento, sono tornate a salire moderatamente sopra i 50 euro al megawattora, ben lontane dai picchi allarmanti di 350 euro al megawattora registrati nell'agosto del 2022.
La Transnistria, regione separatista filorussa della Moldavia, è rimasta senza riscaldamento e acqua calda dal primo gennaio 2025, a causa dell'interruzione delle forniture di gas russo. Questa crisi energetica, che ha colpito duramente la popolazione locale, si sta trasformando in una questione sempre più geopolitica e umanitaria. La capitale Tiraspol, conosciuta anche come Pridnestrovie, sta affrontando un inverno particolarmente rigido senza le risorse necessarie per garantire il benessere dei suoi abitanti.
Nonostante la chiusura del gasdotto ucraino fosse nota da tempo, i prezzi del gas stanno aumentando in modo esagerato. Secondo l'analisi di Sergio Giraldo, non c'è una vera ragione fisica che giustifichi tali livelli di prezzo.