Mourinho: "Siamo in finale, è ora di fare la storia e vincere la Conference League"

la Repubblica SPORT

Al di là di come andrà la partita domani, ci tengo a ringraziarli per l’anno bellissimo passato insieme.

Ma quando arrivi in finale devi fare tutto il possibile per scrivere la vera storia, che è vincere la finale”.

Lo stadio è molto, molto bello.

Abbiamo fatto un percorso importante, ma domani avremo la possibilità di portarci a casa qualcosa di molto importante

Mourinho vuol fare meglio, perché “questo è un traguardo, ma quando arrivi in finale devi fare la storia”. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l'obiettivo. Infine, a chi gli chiede la stagione è considerare positiva nonostante il sesto posto Mourinho risponde in maniera netta: "Per me sì" (Sport Fanpage)

Al nono posto - incredibilmente - si trova il capitano Lorenzo Pellegrini: 3.047 minuti in campo per lui, addirittura meno rispetto a un giocatore meno centrale nel progetto di José Mourinho, come Jordan Veretout (3.061'). (Voce Giallo Rossa)

Non riesco a gestire nemmeno la mia.". . Gli errori da non fare. "Bisogna fare quello che si fa in ogni partita Venti anni dopo la prima finale non è cambiato nulla per me. (Sport Mediaset)

Il mio modo di sentire, di stare, è uguale alla prima finale. Non sono scaramantico». Se vince diventa l’unico a vincere tutte le coppe europee, compresa la Coppa delle Coppe. (IlNapolista)

La prima finale ci dava quel che noi meritavamo, che noi avevamo come target ossia qualificarci all’Europa League e quindi migliorare la classifica precedente. Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l’obiettivo. (Calcio News 24)

Dalla sera in cui l’Inter di José Mourinho alzò la Champions nel cielo di Madrid sono passati dodici anni, nel corso dei quali l’Italia ha conquistato (e perso) due finali ancora di Champions con la Juve, una (anch’essa perduta) di Europa League con l’Inter e, a corredo, un mazzetto di semifinali: la Roma in entrambe le coppe, Juve, Napoli e Fiorentina nella seconda (la Repubblica)