La Germania sta reclutando autisti che lavorano in Italia? - TrasportoEuropa

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La Germania starebbe affrontando la carenza di autisti reclutando gli autisti delle imprese di autotrasporto straniere che entrano nel Paese per un trasporto internazionale e ora starebbe prendendo di mira quelli al volante dei camion italiani.

Secondo Gottardi, i tedeschi non invocherebbero solo una maggiore retribuzione, che può arrivare a 400 euro al mese in più rispetto allo stipendio medio italiano, ma anche il fatto che in Germania (come in altri Paesi europei) non esiste l’obbligo di Green Pass per i lavoratori. (TrasportoEuropa)

La notizia riportata su altre testate

Assotrasporti, associazione cuneese di categoria dell’autotrasporto, insieme con Eumove, associazione paneuropea per la mobilità, "chiede il posticipo dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per l’autotrasporto, in quanto iniqua nei confronti degli autotrasportatori italiani". (La Fedeltà)

L’obbligo di Green Pass potrebbe solo acuire un problema che necessita una riforma strutturale del comparto” conclude Civallero. “La priorità è garantire a tutti i lavoratori di svolgere la propria attività in sicurezza. (TargatoCn.it)

di Marta Palazzini "Difficile rimpiazzare gli autisti, il rischio è avere gli scaffali dei supermercati vuoti". Il Green pass si inserisce in un periodo già complesso: non c’è ricambio generazionale e non si trovano autisti (il Resto del Carlino)

Si preannuncia un venerdì nero con le minacce dei portuali di bloccare le attività, a Trieste in particolare confermano uno sciopero per domani, e tutto il settore dei trasporti che rischia di andare in crisi: il 30% degli autotrasportatori sarebbe senza certificazione. (LaPresse)

«Sono difficoltà insormontabili che non sappiamo proprio come risolvere – spiega il segretario regionale Fai – Attendiamo delucidazioni a riguardo o una circolare ministeriale». (Centropagina)

Parafrasando Remarque, sul controllo del green pass nelle aziende, che domani diventerà obbligatorio, si addensano ancora molte zone d’ombra. Fra i lavoratori stranieri, il 30% non sono vaccinati, peraltro alcuni hanno già rinunicato, in vista di domani, a lavorare qui. (il Resto del Carlino)