Le 10 frasi più belle di Mario Vargas Llosa sul valore della libertà di pensiero

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Il 13 aprile 2025 ci ha lasciati uno degli scrittori più iconici e controversi della letteratura mondiale: Mario Vargas Llosa. Premio Nobel per la Letteratura nel 2010, protagonista del Boom latinoamericano, intellettuale scomodo, instancabile osservatore dei meccanismi del potere. Il suo talento non è stato solo letterario. È stato politico, umano, corrosivo. Mario Vargas Llosa è stato uno di quegli autori capaci di trasformare la scrittura in una vera e propria lotta contro ogni forma di autoritarismo (Libreriamo)
Ne parlano anche altre testate
Ci sono episodi della storia della letteratura che sono essi stessi letteratura. L’edificio simbolo della cultura messicana diventa un ring. (la Repubblica)
Mario Vargas Llosa conosce quasi ogni angolo di Parigi. Aveva vent’anni quando si trasferì qui, dal Perù, con la prima moglie. Lavorava per la France Press e arrotondava lo stipendio con le traduzioni. (il Giornale)
Si è spento nella sua casa di Lima, in Perù, all'età di 89 anni. A darne l'annuncio è stato il figlio, Alvaro Vargas Llosa, con un post su X firmato insieme ai fratelli Gonzalo e Morgana: "È con profondo dolore che annunciamo che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è mancato serenamente oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia". (Il Giornale d'Italia)

È morto questa domenica, a Lima, lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa. Aveva 89 anni. A dare l’annuncio è stato il figlio Alvaro su X: «Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace». (Lettera43)
Negli ultimi anni, quando ho elogiato senza riserve l’arte di questo scrittore, sono stato puntualmente raggiunto da messaggi di felicitazione e biasimo, entrambi insopportabili. Felicitazione da giornalisti e intellettuali sedicenti liberali i quali si dicevano sorpresi che uno scrittore come me (oggi basta essere gobettiani e azionisti per diventare massimalisti nel gioco dell’idiozia polarizzata) portasse acqua (come ne avesse bisogno…) al mulino di Vargas Llosa (il quale, da vero liberale, considerava Silvio Berlusconi un personaggio “caricaturale” e si era schierato con Carola Rackete contro Matteo Salvini nel 2019, proponendo che le fosse addirittura dato il Nobel per la pace); e biasimo da amici e amiche post marxisti che proprio non riuscivano (esattamente come i falsi liberali di sopra; in quest’ultimo caso la tentazione ulteriore era trascinare Vargas Llosa verso il rogo in cui si è cercato di scaraventare Harold Bloom) a leggere senza pregiudizi almeno uno dei romanzi che hanno fatto di Mario Vargas Llosa uno scrittore destinato a sopravvivere agli equivoci in cui inciampano a volte anche i suoi estimatori. (Lucy. Sulla cultura)
“Nessuno protegge meglio un essere umano contro la stupidità del pregiudizio, del razzismo, del settarismo religioso e politico, e del nazionalismo esclusivo che questa verità che invariabilmente compare nella grande letteratura: che gli uomini e le donne di ogni luogo e nazione sono essenzialmente uguali, e solo l’ingiustizia semina tra loro la discriminazione, la paura e lo sfruttamento”. (ilLibraio.it)