L’ONG di chef José Andrés non può più preparare pasti a Gaza, perché non c’è più cibo

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Nuove provviste sono pronte a raggiungere il team sulla Striscia, se solo ne venisse autorizzato l'ingresso. C’è un limite all’aiuto umanitario che un’ONG può offrire, e quel limite è spesso psoto dali giochi politici. Così l’ONG di chef José Andrés, World Central Kitchen (WCK) – da sempre impegnata per distribuire cibo in zone colpite dalle guerre o da calamità naturali – ha dovuto mettere un freno al lavoro a Gaza (dissapore.com)
Ne parlano anche altre fonti
Gli Stati Uniti hanno presentato un nuovo piano per Gaza. L’inviato di Washington per il Medio Oriente Steve Witkoff ha illustrato l’iniziativa per la Striscia, denominata Gaza Humanitarian Foundation (Ghf): un fondo destinato a portare aiuti nell’exclave palestinese attraverso una struttura logistica trasparente, indipendente e neutrale. (il Giornale)
Amande Bazerolle, responsabile di Medici senza frontiere a Gaza, risponde da Deir al-Balah, area non designata dall’esercito israeliano come buffer zone o “zona di combattimento attivo”, ma dove non per questo si è al sicuro. (Il Fatto Quotidiano)
Due sere fa il Gabinetto di Guerra di Israele ha approvato un “piano per la distribuzione di aiuti militarizzati e di parte a Gaza” guidato da società di sicurezza militare private con sede negli Stati Uniti e dall’opaca ‘Gaza Humanitarian Foundation’. (Contropiano)

Il documento di 14 pagine ottenuto da Ynet prevede la realizzazione di 4 centri di distribuzione per 300mila persone ciascuno. (Il Sole 24 ORE)
Gaza – PIC. L’organizzazione benefica statunitense World Central Kitchen (WCK) ha interrotto le sue attività nella Striscia di Gaza, dichiarando mercoledì di aver esaurito le scorte e che Israele le ha impedito di portare aiuti. (InfoPal)
Il 29 aprile, un raid poco più a nord, ad Az Zawayda, ha ucciso una bambina di 4 anni che … (Il Fatto Quotidiano)