Canone Rai anche per i dispositivi mobile?

MRW.it ECONOMIA

Tra le ipotesi presentate dal massimo dirigente Rai vi sarebbe per esempio quella di destinare l'intero canone televisivo a quest'ultima, eliminando le trattenute per il pluralismo dei palinsesti e andando a reperire tali fondi da altre fonti.

Canone Rai anche per i dispositivi mobile?

In sostanza l'idea sarebbe quella di richiedere il pagamento del canone anche a chi possiede uno smartphone o un tablet, questo perché ormai tali dispositivi sarebbero ampiamente utilizzati per la visualizzazione di contenuti audiovisivi. (MRW.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non so voi, ma per quanto mi riguarda se improvvisamente sparissero i canali Rai per me non cambierebbe niente. Già il canone Rai è mal sopportano dai cittadini, che lo percepiscono come un sopruso. (tviweb)

Un calo del 22% in tredici anni riconducibile secondo l’ad “alla riduzione delle entrate pubblicitarie, per 609.8 milioni di euro, e di altre entrate commerciali”. È la proposta avanzata dall’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, alla Commissione di vigilanza, per cercare di rimediare alla crisi di ricavi nella quale versa la televisione pubblica. (QuiFinanza)

Al fine di poter vedere i vari canali, però, bisogna necessariamente pagare il canone Rai. Non resta quindi che attendere e vedere se il pagamento del Canone Rai verrà o meno esteso anche ai dispositivi mobile (ContoCorrenteOnline.it)

In effetti, i giudici chiariscono che se gli eredi accettano l'eredità con beneficio di inventario, questo non preclude all'Amministrazione Finanziaria di effettuare azioni di accertamento tributario del de cuius. (Informazione Oggi)

Dubbi sul Trattamento di Fine Servizio (TFS) e i periodi di preruolo non inseriti nel calcolo. Conclusione. A nostro avviso può presentare ricorso specificando in modo dettagliato i periodi di preruolo evidenziati con il codice RA01 (Informazione Oggi)

Inoltre, Fuortes spiega che il canone RAI risulta zavorrato dalle maggiori trattenute tramite la tassa di concessione, ragione per cui solo l’86% di quanto pagato dagli utenti arriva nelle casse aziendali. (InvestireOggi.it)