Unicredit fredda sui conti di Banco Bpm. Sotto la lente l’acquisto di Anima. Ma gli analisti applaudono

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I conti trimestrali di Banco Bpm hanno convinto il mercato e gli analisti, ma non il vertice di Unicredit. I risultati presentati mercoledì 7 sono stati esaminati attentamente dalla banca di piazza Gae Aulenti, promotrice di un’offerta in azioni da oltre 14 miliardi sull’istituto lombardo. E sotto la lente è finito il patrimonio. Il Banco ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un coefficiente Cet1 (capitale in rapporto alle attività ponderate per il rischio) al 14,76% che tiene già conto dell’aumento di capitale di Banco Bpm Vita, al servizio dell"operazione Anima (53 punti base). (Milano Finanza)
Su altri media
Con un utile netto di 511 milioni di euro, l’istituto ha registrato un incremento del 38% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un primo trimestre straordinario per Banco BPM, che ha segnato un punto di svolta nel panorama bancario italiano. (Finanza.com)
L’occasione è stata la presentazione dei conti del primo trimestre che hanno registrato un utile netto pari a 511 milioni di euro, dato che rappresenta il miglior risultato trimestrale della storia dell’istituto di piazza Meda. (il Nord Est)
E’ ribadendo il valore fuori dall’aggregazione con Unicredit che Banco Bpm ha scelto di presentare i conti a marzo: numeri che arrivano dal «fare banca», sostiene l’ex popolare, che nei primi tre mesi dell’anno ha portato a casa 511 milioni di euro di utile, il miglior risultato trimestrale di sempre, in crescita del 38% sullo stesso periodo del 2024 e che salirebbe a 549 milioni includendo la piena integrazione di Anima, che però avverrà dal secondo trimestre. (LaChirico.it)

Il rigoroso controllo dei costi ha contenuto le spese operative del 2% sotto le stime, con un cost/income al 43.7 % e un utile operativo di €831mn, circa il 12% oltre le previsioni. (Websim.it)
Il primo trimestre ha fatto segnare un record storico registrando il milgior utile netto di sempre con 511 milioni (+38%). Inoltre l’Opa su Anima Holding, completata con successo, aggiunge un nuovo tassello al modello di business diversificato. (La Cronaca di Verona)
La trimestrale dell’istituto nato tra la fusione dell’ex Banca Poplare di Lodi, del Banco di Verona e della Popolare di Milano sembra confermare le ipotesi del Cda e dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna sulle potenzialità della banca e per questo viene indicata come «punto di partenza imprescindibile per la valutazione stand alone e prima delle sinergie di eventuali operazioni di merger & acquisition». (Il Cittadino di Lodi)