Prezzi, stime Istat: a dicembre +0,1% su base mensile e +1,3% su base annua. Confesercenti: “Niente inflazione sotto l’albero, ma preoccupano le tensioni sui prodotti energetici. L’aumento potrebbe po
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Gli italiani non hanno trovato l’inflazione sotto l’albero: i prezzi a dicembre – lo conferma l’Istat – si sono mantenuti sostanzialmente stabili sul mese precedente. Il rischio, però, è che trovino a gennaio una mega bolletta nella calza: sul processo di rientro dell’inflazione continuano infatti a pesare le tensioni sull’energia. Una situazione da monitorare attentamente, perché un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici potrebbe avere un impatto rilevante su tutta l’economia, con un incremento dell’inflazione e un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di euro. (Confesercenti)
Ne parlano anche altri media
Nel 2024 i prezzi al consumoregistrano in media una crescita dell'1,0%, in forte calo rispetto alla media del 2023 (+5,7%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l''inflazione di... (Virgilio)
Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 2,0% (+5,1% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 2,1% (+5,3% nel 2023). (LA STAMPA Finanza)
Ha contribuito soprattutto il calo dei prezzi dell'energia e dei beni durevoli, oltre al rallentamento degli aumenti di alimenti e servizi. Il dato è in netto calo rispetto a quello del 2023, quando l'inflazione si era attestata al 5,7%. (QuiFinanza)
Nel 2024 i prezzi al consumo registrano in media una crescita dell’1,0%, con un netto calo rispetto alla media record del 2023 (che si attestava al +5,7%), dovuto soprattutto alla marcata discesa dei prezzi dei beni energetici. (Federconsumatori)
Le stime preliminari dell'Istat a dicembre 2024. Rallenta il ritmo di crescita del carrello della spesa a +1,9% A dicembre il ritmo di crescita su base annua del carrello spesa (beni alimentari, cura della casa e della persona) rallenta a +1,9% da +2,3%, mentre cresce quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +1,6% a +1,8%. (LAPRESSE)
Tuttavia si tratta di un +11,6% in un biennio che pesa sulle famiglie consumatrici e che i rinnovi contrattuali potranno neutralizzare in un arco temporale non breve. (DM - Distribuzione Moderna)