Gli scienziati hanno alimentato un computer solo ad alghe per 6 mesi, e cambierà il mondo

A partire da questo presupposto parecchio problematico per le risorse terrestri un gruppo di ingegneri di Cambridge è riuscito a creare un microprocessore che per 6 mesi è stato alimentato esclusivamente dalla corrente generata da alghe comuni.

L'avanzamento e la distribuzione sempre più capillare di tecnologie presuppone un utilizzo sempre più massivo e intenso di energia.

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Le nuove celle solari biologiche sono capaci di farsi spazio nel mondo dell’internet. I test e i risultati positivi. Durante i test di laboratorio, le nuove celle solari hanno funzionato benissimo in condizioni di luce normale (Informazione Ambiente)

Il sistema, di dimensioni simili a quelle di una normale pila, contiene un genere di cianobatteri chiamati Synechocystis, spesso impropriamente detti “alghe blu”, in grado di sopravvivere anche tramite fotosintesi. (Libertà)

E nonostante la fotosintesi richieda luce, il dispositivo può continuare a produrre energia anche durante i periodi di buio Ricercatori del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Cambridge hanno alimentato un microprocessore ARM per sei mesi utilizzando energia elettrica prodotta dalla fotosintesi di un’alga. (DDay.it)

É bastata l'alga Synechocystis per alimentare un microprocessore Arm Cortex M0+, ampiamente utilizzato all'interno dei prodotti dell'IoT. Produrre energia da un'alga si può e non è nemmeno così complicato come si potrebbe pensare. (HDblog)

Nell’esperimento, il dispositivo è stato utilizzato per alimentare un Arm Cortex M0+, un microprocessore ampiamente utilizzato nei dispositivi Internet of Things. Alghe per alimentare un microprocessore: lo studio – Dei ricercatori hanno usato le alghe per alimentare ininterrotttamente un microprocessore per un anno usando nient’altro che luce e acqua. (pesceinrete.com)

Ovviamente, questo significa che devono essere impiegati apparati che, ovviamente, necessitano di energia elettrica per funzionare. Grazie all’impiego di materiali comuni, economici e riciclabili, il sistema è facilmente replicabile e questo lascia ben sperare per il futuro, visto che il sempre maggior uso di dispositivi IoT andrà a impattare sui consumi energetici (Tom's Hardware Italia)