Massimo Gramellini si scaglia contro Emis Killa dopo la rinuncia a Sanremo: "Sempre meglio di 'vederti morta'"
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“Quel che veramente non capisco è perché Emis Killa, che si vanta di essere alternativo al sistema, volesse andarci, a Sanremo“. La “vittima” della rubrica quotidiana di Massimo Gramellini stavolta è il rapper milanese, indagato per associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta sui traffici degli ultrà di calcio. Nel suo editoriale, il giornalista ha spiegato di non aver nemmeno compreso i motivi dell’iniziale partecipazione dell’artista – poi saltata dopo l’annuncio di voler fare “un passo indietro” – alla prossima edizione del festival della canzone italiana. (Virgilio Notizie)
La notizia riportata su altri media
Ciò che alimenta la grande macchina dell'Ariston è il chiacchiericcio che riesce a creare attorno a sé e per la 75esima edizione del Festival di chiacchiericcio ce n'è già in abbondanza, è non è ancora cominciata. (Cosmopolitan)
Nei momenti di difficoltà, quando l’Italia diventa difficile da interpretare, è utile ritornare alla sceneggiatura di Boris, la serie tv scritta da Mattia Torre. «La ristorazione è l’unica cosa seria in questo Paese». (La Stampa)
Si tratta di Antoine Griezmann, ripreso dai canali del club mentre si esibisce in un balletto cantando una canzone natalizia. L'Atletico chiama Carlo Conti: "Griezmann è pronto per Sanremo, scrivici in privato" (TUTTO mercato WEB)
Apprese le mosse della procura, benché avesse già un provvedimento firmato dalla Digos a carico, ha deciso di rinunciare ad andare all’Ariston. E non verrà sostituito. (Nicola Porro)
C’è chi ha pensato: «E fuori uno. Adesso aspettiamo il secondo». Quando si è sparsa la notizia del ritiro volontario di Emis Killa dal Festival di Sanremo, non pochi hanno applaudito. Un plauso che si associa a chi da mesi parla della «pericolosità» di alcuni dei partecipanti a questa 75ma edizione: come Fedez, in primis, seguito poi a ruota da Tony Effe. (La Stampa)
Tre anni via dagli esercizi pubblici in cui si ritrovano i fan del Diavolo prima delle gare al Meazza. Tre anni lontano da fermate di treni, metrò e autobus frequentate dai tifosi nei giorni delle partite. (IL GIORNO)