"In campo dava tutto", Roberto Chiancone ricorda Oliviero Garlini

In campo dava tutto, Roberto Chiancone ricorda Oliviero Garlini
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ForzaNocerina.it SPORT

Roberto Chiancone, bandiera della Nocerina sul terreno di gioco e in panchina, ha rilasciato alla nostra redazione un commosso ricordo di Garlini, col quale ha condiviso due intense stagioni in rossonero. «Oliviero era un tipo esuberante, un calciatore fuori dagli schemi. Giorgi lo aveva allenato l'anno prima a Empoli e insistette per portarlo a Nocera. Quando arrivò con noi era molto giovane, ma era davvero volenteroso. (ForzaNocerina.it)

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Il tecnico è intervenuto in conferenza stampa a tre giorni dall’esordio dei rossoblù nei play off (SARdies.it)

Oliviero Garlini è scomparso all’età di 68 anni, dopo una lunga malattia. La famiglia ringrazia la società Atalanta, che l’ha omaggiato con una maglia nerazzurra, «Garlini 11» e dei fiori. (L'Eco di Bergamo)

Mi piace ricordarlo dopo la tripletta rifilata a Piacenza ai biancorossi, in meno di mezz'ora, era al rientro in squadra dopo la scomparsa di suo padre. Oliviero Garlini, originario di Stezzano si è spento oggi all'età di 68 anni, per i più giovani che hanno solo sentito parlare della mitica Atalanta della semifinale di Coppa delle Coppe, era lui il nostro attaccante. (Atalantini)

A soli 68 anni ci lascia un mito del calcio dei tempi felici, esordì con Paolo Rossi e sfiorò la Coppa della Coppe

La società si stringe attorno alla famiglia in questo momento di lutto". L'ex attaccante si è spento a 68 anni dopo una lunga malattia nella residenza socio sanitaria della Fondazione Caccia di Gandino (Bergamo). (FC Inter News)

di Lino Manni È morto Oliviero Garlini, ex bomber di Inter, Atalanta, Lazio e Ascoli. Aveva 68 anni ma era malato da tempo. I “vecchi” tifosi bianconeri lo ricordano ancora perché nella stagione 1989/1990 arrivò ad Ascoli, all’età di 32 anni, con l’appellativo “Oliviero bomber vero” che si portava dietro dai tempi della Lazio. (Cronache Picene)

La sua carriera era stata qualcosa di mitologico. Una vita calcistica dunque che vedeva tutto quello che veniva conquistato come meritato, a differenza del mondo del pallone odierno dove diversi giocatori vivono di «grazia ricevuta» sballottati tra i club Professionistici solo perchè legati a club di A o B da piazzare un anno dopo l'altro. (Sprint e Sport)