Forza Nuova, a Torino chiusa indagine per apologia del fascismo

La Repubblica INTERNO

Cortese, che figura come coordinatore regionale di Forza Nuova ed esponente di un sindacato di estrema destra, avrebbe negato di essere l'autore dell'iniziativa.

Il blitz aveva permesso di ritrovare manganelli, scudi, mazze, libri e altro materiale, ma non erano emerse prove di attività di apologia del fascismo

L'iniziativa era stata pubblicata su Facebook, sulla pagina di Forza Nuova Torino, ed erano scattate perquisizioni da parte della Digos nella sede locale del partito e a casa degli indagati. (La Repubblica)

Su altre fonti

Secondo quanto riportato da Ansa, gli indagati sono tre, tra i quali anche il coordinatore regionale Luigi Cortese. Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in corso Unità d’Italia, sul quale era scritto: «Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». (Open)

Il pubblico ministero Enzo Bucarelli ha infatti chiuso le indagini in merito ad uno striscione che era apparso, nel 2019, sul cavalcavia pedonale di corso Unità d'Italia. Lo striscione era stato posizionato da alcuni militanti del partito di estrema destra il 22 maggio 2019, durante la campagna elettorale per le Europee. (TorinoToday)

Saija, dirigente all’epoca dei fatti di spicco di Forza Nuova Torino, è indagato anche dalla Procura di Roma per istigazione a delinquere per un comunicato del partito pubblicato domenica scorsa. Sempre secondo quanto si apprende, Cortese ha negato di essere l’autore e di avere autorizzato l’iniziativa (Corriere della Sera)

L’inchiesta della procura di Torino sullo striscione di Forza Nuova tira in ballo anche i leader No Pass di Sarah Martinenghi. (La Repubblica)

Stefano Saija, dirigente di spicco di Forza Nuova Torino all'epoca dei fatti, è indagato anche dalla Procura di Roma per istigazione a delinquere per un comunicato del partito pubblicato domenica scorsa. (La Stampa)