Strage di via D'Amelio, procuratore di Caltanissetta smentisce ex pentito: "Ancora misteri"

Giornale di Sicilia INTERNO

Il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Gabriele Paci, smentisce l’ex collaboratore di giustizia Maurizio Avola che ieri, nel corso dell’intervista andata in onda su La7, ha tra l’altro affermato di avere partecipato alla fase esecutiva della strage di Via D’Amelio, insieme a Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Aldo Ercolano e altri.

Conclude Paci: «Colpisce peraltro che Avola, anzichè mantenere il doveroso riserbo su quanto rivelato a questo ufficio, abbia preferito far trapelare il suo asserito protagonismo nella strage di Via D’Amelio, oltre a quella di Messina Denaro, Graviano e altri, attraverso interviste e la pubblicazione di un libro

Ancora misteri sulla strage di via D’Amelio. (Giornale di Sicilia)

Ne parlano anche altre testate

“Sono l’ultima persona che ha visto lo sguardo di Paolo Borsellino, prima di dare il segnale per fare quella maledetta esplosione”, ha confidato il pentito al giornalista. In una lunga intervista del Time del 2015 Avola raccontava la sua storia: nel 1983 si affiliava dopo il primo omicidio. (Il Riformista)

L'ex killer di Cosa nostra Maurizio Avola "non è attendibile" nella ricostruzione fatta sulla strage di via D'Amelio nel corso dell'intervista andata in onda ieri nello speciale sulla mafia di Mentana su La 7. (CataniaToday)

(Adnkronos) - "I magistrati di allora dovevano indagare bene ma non lo hanno fatto". E' la denuncia di Fiammetta Borsellino intervenuta questa sera allo speciale Mafia di Mentana su La7. (LiberoQuotidiano.it)

"Borsellino scende dalla macchina e lascia lo sportello aperto - dice Avola - Io mi fermo, mi giro e lo guardo, mi accendo una sigaretta. Inattendibile. Secondo il Procuratore facente funzione di Caltanissetta Gabriele Paci, l’ex killer di Cosa nostra Maurizio Avola "non è attendibile" nella ricostruzione fatta sulla strage di via D’Amelio nel corso dell’intervista. (La Sicilia)

Ora ci racconta che si trovava nel buco nero di via D’Amelio, lo fa nel libro con Michele Santoro edito da Marsilio: dobbiamo credergli? Ma mai parlò di via D’Amelio (Il Fatto Quotidiano)

Il processo poi ha fatto emergere come Matteo Messina Denaro da tempo aveva deciso la morte di Paolo Borsellino, reo di avere sfidato il padre: Borsellino quando era procuratore a Marsala aveva portato don Ciccio Messina Denaro, il padrino del Belice, davanti ai giudici del Tribunale delle misure di prevenzione. (Alqamah)