Blitz alla scuola Diaz durante il G8: corte europea dichiara inammissibili i ricorsi dei poliziotti

GenovaToday INTERNO

anni esatti dal G8 di Genova del luglio 2001, la Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcuni poliziotti condannati per l'irruzione alla scuola Diaz.

Allo stesso modo, la Corte europea ha dichiarato 'inammissibile' il ricorso di Angelo Cenni e altri due colleghi, capisquadra del VII Nucleo 1° Reparto Mobile di Roma.

Stessa sorte per il ricorso, dichiarato 'inammissibile' dalla Corte europea, presentato da Angelo Cenni e dai colleghi. (GenovaToday)

La notizia riportata su altre testate

Al Ducale ‘Genova ’01, 20 anni dopo’ sarà il grande contenitore che ospiterà conferenze, tavole rotonde, libri, mostre, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche in un cammino ideale attraverso i luoghi e i fatti del G8 del 2001. (LaPresse)

Allo stesso modo, la Corte europea ha dichiarato ‘inammissibile’ il ricorso di Angelo Cenni e altri due colleghi, capisquadra del VII Nucleo Reparto Mobile di Roma. Restano invece pendenti da oltre due anni, ma erano stati dichiarati ammissibili i ricorsi di una decina di dirigenti di polizia condannati sempre per l’irruzione alla Diaz. (Genova24.it)

Fin dal mattino viene segnalata la presenza di cosiddetti black bloc, ma le forze dell’ordine non intervengono, nonostante le numerose telefonate dei cittadini. Dal 19 al 21 luglio del 2001 migliaia di giovani si raccolsero a Genova per manifestare contro i Grandi della Terra. (Sky Tg24 )

Nella mente la confusione incredula di scene nitide di violenza ma appannate dal fumo, dalle corse, dalla stanchezza e dalla tensione. E forse anche ora, dopo venti anni, l’impressione più forte, quella indelebile, è di aver incontrato l’incongruità di un incubo (La Gazzetta di Reggio)

Ne consegue che queste accuse sono manifestamente infondate e quindi ha dichiarato il ricorso irricevibile». Per il caposquadra Cenni e i suoi due colleghi, la Corte Cedu «ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi protocolli» (Il Sole 24 ORE)

Pertanto "queste accuse sono manifestamente infondate" e il ricorso è "irricevibile". "Alla luce di tutte le prove di cui dispone - si legge nella sentenza -, la Corte ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi Protocolli". (Primocanale)