Usa: Polizia Texas, non forzare porta classe è stata decisione sbagliata

LaPresse ESTERI

(LaPresse) – Non forzare la porta della classe nella quale si trovava l’autore della strage di Uvalde è stata una “decisione sbagliata”.

“Se servisse a qualcosa chiederei scusa”, ha detto McCraw rispondendo alla domanda di un giornalista

McCraw ha spiegato che gli agenti che hanno poi fatto irruzione nella classe, uccidendo il 18enne assalitore Salvador Ramos, hanno usato le chiavi del custode per aprire la porta. (LaPresse)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il capo della polizia, James Ramer, non ha fornito ulteriori dettagli perché c'è un'inchiesta in corso Il giovane, 20 anni circa, è morto dopo essere stato colpito dalla polizia vicino a una scuola nell'area di Port Union. (Today.it)

Avrebbe dovuto uccidere me invece di fare quello che fatto», dice Salvador Ramos, lo stesso nome del figlio assassino. La polizia ammette: «Sbagliato non irrompere subito in aula»». «È stato un errore non fare irruzione nell'aula» della scuola elementare di Uvalde dove Salvador Ramos ha massacrato 19 bambini e due insegnanti. (leggo.it)

Il killer poi è entrato da una porta sul retro, ha percorso due brevi corridoi e infine si è barricato in un'aula dove ha compiuto la strage. In quella classe Salvador Ramos è rimasto per oltre mezz'ora prima che le forze dell'ordine entrassero con la forza e lo uccidessero nel blitz. (Fanpage.it)

Non so cosa dire di quei poveri bambini» Così Adriana Reyes definisce il figlio, il 18enne Salvador Rolando Ramos, autore della strage di Uvalde, nella quale ha ucciso 19 bambini e due maestre. (LaC news24)

Prima del massacro nel liceo del Colorado, quando due teenager uccisero 12 studenti e un insegnante, i poliziotti erano addestrati a rispondere a un aggressore armato «presentadosi, circoscrivendo un’area e aspettando l’arrivo delle Swat» le squadre speciali, hanno spiegato gli esperti. (La Stampa)

Quale che sia la vostra idea politica, sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Basta con le stragi di bambini con armi da fuoco: ad unirsi all’appello è il premio Oscar Matthew McConaughey, che è nato a Uvalde in Texas e ha definito l’ultimo massacro nella sua città’ natale, come il prodotto di “una epidemia che possiamo controllare”. (Il Fatto Quotidiano)