In Italia si va in pensione troppo presto, lo dice l’INPS. Nuove restrizioni per il 2025?
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I tempi per andare in pensione nel 2025 potrebbero allungarsi. Il XXIII rapporto annuale INPS ha evidenziato il peso delle pensioni anticipate sul sistema, gli strumenti potrebbero essere confermati ma con requisiti più stretti o addirittura aboliti. Verso incentivi per spingere a restare di più al lavoro L’età media di pensionamento in Italia è di 64,2 anni, contro i 67 previsti dalla normativa. Un fattore che fa alzare la spesa previdenziale e che, sommato alla questione della bassa natalità e irregolarità contributiva, rischia di mettere in crisi il sistema. (Informazione Fiscale)
Su altre testate
Roma, 25 set. – “L’aumento dell’occupazione supporta direttamente la sostenibilità del sistema previdenziale, ampliando la base contributiva e bilanciando l’uscita delle pensioni con nuove entrate”. (Agenzia askanews)
L’argomento delle pensioni e dell’età media pensionabile in Italia è da anni al centro del dibattito pubblico, soprattutto alla luce delle dinamiche demografiche che stanno mettendo sotto pressione il sistema previdenziale. (InvestireOggi.it)
(Adnkronos) – Il nostro Paese offre un patrimonio di oltre 50 mieli uniflorali e una miriade di millefiori identitari, caratterizzati ciascuno dal diverso territorio di provenienza. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Tanto che lo stesso ente previdenziale ha sentito il bisogno in serata di diffondere una nota tranquillizzante: «Nessun problema di sostenibilità a lungo e breve termine soprattutto alla luce dei rassicuranti dati provenienti dal mercato del lavoro». (il Giornale)
Un dato che è destinato a crescere, visto che il regime previsto per il 2024 è ancora più stringente di quello del 2023. Nel 2023, infatti, ne sono state erogate 6.906.641, con un importo medio di 2.034,45 euro (più del doppio di quelle di vecchiaia), impegnando oltre la metà della spesa pensionistica totale. (MySolution)
Nonostante ciò, l’aumento degli assicurati, che ha raggiunto 26,6 milioni nel 2023, rappresenta un segnale incoraggiante per la sostenibilità del nostro sistema”. Lo sottolinea all’Adnkronos Valeria Vittimberga, direttore generale dell’Inps, sottolineando come “questo incremento evidenzia una base occupazionale e contributiva in espansione, essenziale per garantire il futuro del sistema previdenziale”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)