Trattativa Stato-mafia, Brusca collegato in video al processo: è la prima volta dopo scarcerazione

Giornale di Sicilia INTERNO

L’ex boss, oggi collaboratore di giustizia, compare per la prima volta dopo la scarcerazione avvenuta nei giorni scorsi per avere finito di scontare una pena di 25 anni di detenzione.

Oggi - dinanzi alla Corte di assise di appello presieduta da Angelo Pellino (Vittorio Anania giudice a latere) - l’accusa dovrebbe terminare la requisitoria formulando la richiesta di pena per gli imputati.

Il collaboratore, assistito dall’avvocato Salvatore Fieramonti, è videocollegato da un sito riservato. (Giornale di Sicilia)

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In un primo caso un accordo tra lo Stato e un singolo collaboratore in virtù di una legge di trent’anni addietro apre le porte della prigione per lo stesso. Dall’altro, si processano alcuni esponenti delle istituzioni che avrebbero veicolato verso altri pezzi dello Stato le richieste dei boss al fine di pervenire ad un accordo tra lo Stato stesso (che alleggerì il carcere duro) e “Cosa Nostra” che non proseguì nel suo progetto stragista. (Live Sicilia)

All’udienza era presente il boss pentito Giovanni Brusca, che ha partecipato da uomo libero dopo la recente scarcerazione per fine pena Un suo diritto, certo, ma ci si aspettava un contributo diverso” ha segnalato Fici nella propria requisitoria. (LA NOTIZIA)

Al dibattimento era imputato anche Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. Partecipa al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia da una localita’ riservata Giovanni Brusca, ex boss passato tra i ranghi dei pentiti scarcerato per fine pena, tra le polemiche, la settimana scorsa, dopo 25 anni di detenzione. (Grandangolo Agrigento)

All’imbrunire il corteo di auto sulle quali sono stati divisi Giovanni Brusca, suo fratello Enzo e uno dei favoreggiatori, arrestati nell’Agrigentino, parte a forte velocità in direzione di Palermo. È il 2013 e Giovanni Brusca piange di fronte alla corte d’Assise di Caltanissetta (L'Espresso)

Per Brusca la corte d’assise dichiarò la prescrizione. Al dibattimento era imputato anche Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. (Livesicilia.it)

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