Mosca: «È il confine russo, con le truppe Nato in Ucraina noi risponderemo» | il manifesto

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Le parole di Peskov arrivano dopo che ieri

Le parole del portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, arrivano dopo giorni di botta e risposta tra le autorità di Mosca e Kiev in merito alla situazione nel Donbass, dove la tensione sale nonostante il cessate il fuoco siglato lo scorso luglio.

«Uno sviluppo di questo tipo richiederebbe nuove misure da parte della Russia, per garantire la sicurezza nazionale», ha detto, definendo «inaccettabile» la richiesta dell’intervento di truppe Nato da parte di Kiev. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma le riforme da sole non fermeranno Mosca”, ha scritto Zelensky in un tweet dopo aver parlato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, “La Nato è l’unica via per porre fine alla guerra nel Donbass” Kiev “è impegnata nelle riforme della difesa richieste dall’alleanza per concordare un Piano d’azione per l’adesione (Map) per l’Ucraina. (LaPresse)

Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia russa Sputnik, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di accelerare il piano di adesione di Kiev all’Alleanza atlantica per dare un segnale alla Russia (LaPresse) – L’adesione dell’Ucraina alla Nato “non farebbe altro che esacerbare i problemi già esistenti, dal momento che i residenti delle repubbliche autoproclamate nel Donbass vedono questa come una prospettiva profondamente inaccettabile”. (LaPresse)

Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, oggi in visita ad Ankara insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I due leader discuteranno con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan del futuro delle relazioni Ue-Turchia (LaPresse)

“Penso che la questione più importante sia la riattivazione dell’accordo firmato nel 2008 per la Libia in tutti i suoi aspetti”, ha sollecitato Dadaiba. Una prospettiva incoraggiante per completare la stabilizzazione della Libia, sia sul piano della sicurezza che della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (LaPresse)

Il portavoce della milizia, Yakov Osadchy ha detto che le unità della Lpr “per garantire la sicurezza della popolazione civile della repubblica, sono state costrette a rispondere al fuoco con armi che non sono proibite dagli accordi di Minsk contro le posizioni nemiche utilizzate per l’attacco”. (Imola Oggi)

Un soldato di Kiev è stato ucciso a causa di un ordigno esplosivo sconosciuto, probabilmente una mina, vicino alla località di Shumy.Lo riferiscono fonti della Difesa dell’ Ucraina.La Russia continua intanto a posizionare militari (secondo il Pentagono sono circa 4.000) e mezzi ai confini della nazione governata da Kiev. (PPN - Prima Pagina News)