Anche Cuneo nel lungo serpentone in marcia per la pace verso Assisi

LaVoceDiAlba.it INTERNO

A consegnargliela la referente provinciale di Libera Anna Cattaneo

“La cura è il nuovo nome della pace” è il tema scelto, declinato nel senso di sviluppare una mentalità e una cultura del “prendersi cura”.

Il corteo ha marciato anche nel nome della solidarietà a Mimmo Lucano, presente alla marcia, e nel nome della solidarietà alla Cgil per i fatti di Roma e contro ogni forma di violenza.

Tra loro anche una cinquantina di cuneesi, studenti e giovani, arrivati a Perugia con il pullman organizzato dal Comune di Cuneo e dal presidio di Libera di Cuneo. (LaVoceDiAlba.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Questo è il tempo in cui tutti dobbiamo fare come Don Milani e dire: “I care! La politica e le istituzione devo essere in cammino con la gente e tra la gente”. (Umbriadomani)

A chi è arrivato a Perugia da ogni parte d'Italia anche il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si è aperta così la marcia della pace Perugia-Assisi che oggi compie sessant'anni. (ilmessaggero.it)

“La marcia di quest’anno – ha ricordato ancora Mattarella – fa proprio il motto ‘I care’, che don Lorenzo Milani volle affiggere all’ingresso della scuola di Barbiana. “La marcia Perugia-Assisi – ha scritto il presidente della Repubblica agli organizzatori – è ancora una volta un segno disperanza. (Umbria Cronaca)

No l’ala violenza, “cura” é il nome della Pace É una marcia in difesa di tutti i diritti, che quest’anno ha anche il significato di condannare in maniera decisa ogni forma di violenza, come quella dell’aggressione alla sede della CGIL di Roma (http://www.odysseo.it/)

In prima fila quelli della Città di Perugia, della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia con i rispettivi amministratori. La città di Perugia condivide pienamente il motto scelto per l’edizione 2021 della marcia “I care”, perché prendersi cura significa “avere a cuore” (Umbriadomani)

“Con il gesto semplice ed essenziale del vostro camminare – aggiunge Francesco – avete affermato che la cultura della cura è una strada, anzi, è la strada maestra che conduce alla pace. Pertanto occorre – conclude – “ , con l’aiuto di Dio che è Padre di tutti e di tutti si prende cura, perché impariamo a vivere insieme da fratelli e sorelle” (ACI Stampa)