Etiopia, il grido dell’Onu sul Tigray: 350 mila persone sono senza cibo

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Sul terreno, dopo mesi passati in loco a coordinare i progetti Msf tra Axum e Adua, Marco Sandrone dice al Corriere che negli ultimi mesi non ha visto alcun segnale di apertura

Nessuna carenza di cibo, dice Mituku Kassa, responsabile del piano anti-disastri.

L’hanno raccontato in un briefing con giornalisti italiani (dove era presente il Corriere) due operatori di Medici Senza Frontiere appena rientrati dopo mesi in missione. (Corriere della Sera)

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Quei dialoghi di pace prevedono delle concessioni territoriali fatte sia alla regione di Amhara, a sud del Tigray, sia all’Eritrea stessa. Pochi giorni fa Tommaso Santo, responsabile dell’intervento di emergenza nel Tigray, ha raccontato nel corso di un media briefing della devastazione provocata dall’esercito etiope. (L'HuffPost)

E non lo dicono i nemici del governo di Addis Abeba (che pure nega l'emergenza: «Il cibo in Tigray non manca») ma 18 agenzie e organismi internazionali dentro e fuori l'Onu. Dei 150 massacri documentati in questi mesi, la maggioranza è imputabile al fronte governativo, con le forze eritree e le milizie di etnia Amara (Corriere della Sera)

La capacità della gente del Tigray di accedere a servizi vitali e del Wfp di raggiungere queste persone con assistenza alimentare è essenziale per evitare una catastrofe. Sono 350 mila le persone che soffrono per fame nel Tigray in Etiopia (La Repubblica)

Il mondo resta a guardare. Intanto il governo etiope ha rimandato a fine giugno le elezioni legislative, escludendo dal voto la regione del Tigray. L’attenzione dei “grandi” è rivolta ad altro (dal G7 al vertice Nato, al bilaterale Biden-Putin), nessuno vuole percorrere opzioni militari e il governo etiope è un partner fondamentale nel Corno d’Africa (ISPI)

Ci sono i banditi che sequestrano una persona ricca e fanno arrivare alla famiglia una immagine del rapito incatenato e smagrito come Cristo prima della crocefissione. (La Stampa)

Secondo l’ultimo rapporto Ipc (Integrated phase classification), pubblicato ieri, sulla sicurezza alimentare 350 mila persone soffrono già la fame e rischiano la vita, mentre 4 milioni sono in situazione grave, su una popolazione di poco più di 5,5 milioni di abitanti. (Vatican News)