Mafie: scarcerato Graziano Mesina, accolta istanza per malattie grave

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Milano, 11 apr. – Graziano Mesina, il noto esponente del banditismo sardo, è stato scarcerato. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha accolto l’istanza di differimento pena per motivi di salute presentata dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier per una grave patologia da cui è affetto l’83enne. LaPresse (lapresse.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Era impossibilitato a muoversi e definito «non trasportabile»: Mesina ieri era stato trasferito ai domiciliari nel reparto detenuti del San Paolo di Milano. Per la terza volta nella sua vita, l’ex primula rossa del banditismo sardo aveva lasciato il carcere, questa volta non per un’evasione o per una grazia, ma per motivi di salute gravissimi. (L'Unione Sarda.it)

«Fino all'ultimo Graziano Mesina è rimasto in carcere. «Siamo molto dispiaciute e anche contrariate perché si poteva scarceralo prima, almeno un mese fa - ha aggiunto - oggi ci stavamo preparando per andare a trovarlo con alcuni familiari e organizzare il suo trasferimento in Sardegna, invece c'è stato questo epilogo». (Corriere del Ticino)

Uomo di sicuro successo nel suo settore (delinquenza, più o meno organizzata) Graziano Mesina si trova ora a giocare il finale di partita, cercando di uscirne vivo e soprattutto di non perdere il nome, la fama, la gloria al nero che si è costruito fin da bambino. (la Repubblica)

Presa di posizione da parte dell'associazione Socialismo Diritti e Riforme a favore di un ritorno in Sardegna di Graziano Mesina “Graziano Mesina deve ritornare in Sardegna“. A mobilitarsi per riportare in Sardegna l’ex primula rossa ormai in fin di vita è l’associazione Socialismo Diritti Riforme. (Cagliaripad.it)

Sassari Graziano Mesina è morto alle 8 di stamattina, sabato 12. L’ex primula rossa del banditismo sardo aveva appena lasciato il carcere per le sue gravi condizioni di salute. Mesina aveva 83 anni ed era gravemente malato da tempo. (La Nuova Sardegna)

Per questo i suoi rappresentanti legali avevano chiesto che il loro assistito finisse i suoi giorni fuori dal carcere di Opera, dove stava scontando la sua pena. Con questa decisione il tribunale di sorveglianza di Milano ha accolto l’istanza presentata dalle avvocate dell’ex primula russa del banditismo sardo, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier (Virgilio)