Il Governo chiarisce: "Bar, ristoranti, locali e matrimoni: ecco come funziona in zona gialla"

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I negozi di alimentari e di prima necessità possono vendere solo questi beni.

Oggi il Corriere della Sera riporta i chiarimenti avanzati dal Governo italiano in merito all'ultimo decreto nazionale che regola le riaperture in zona gialla, dopo che c'erano stati alcuni dubbi tra i commercianti in questa settimana.

I responsabili del punto vendita devono «precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano riposti beni diversi»

Per quanto riguarda cerimonie, matrimoni e banchetti, sono ammesse solo le celebrazioni religiose, ma restano vietati feste e banchetti così come restano chiuse «sale da ballo, discoteche e locali assimilati». (CalcioNapoli24)

Ne parlano anche altre fonti

In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 m. (ilmessaggero.it)

I commercianti hanno deciso di mettersi in gioco nel giorno della Festa del Lavoro, ma hanno raccolto non moltissimo, almeno questo è stato quanto ci ha riferito il loro portavoce Maurizio Giamberardino, che con Termolionline aveva lanciato il messaggio delle attività commerciali a disposizione di tutti anche nel giorno rosso in calendario, il rosso tradizionale, per carità, non quello “restrittivo”. (Termoli Online)

Il documento di richieste inviato al prefetto Di Stani ed elaborato da Fipe Confcommercio Messina è stato sottoscritto anche dalle delegazioni dei ristoratori di Messina Nord, Messina Centro e Messina Sud. (Quotidiano di Sicilia)

Gli unici punti più chiari, ahinoi, riguardano la zona arancione e rossa dove ristoranti, bar, pizzerie e trattorie sono aperti per asporto e delivery. In questi casi “l’uso dei servizi igienici posti all’interno dei bar e dei ristoranti non può essere consentito, salvo casi di assoluta necessità” (greenMe.it)

Nel frattempo oltre al bar veniva messo in funzione il ristorante. A costruire per poi aprirlo il 1° maggio del 1956, quello che allora era solo un bar, Giovanni Pazzaglia , chiamato da tutti il Poeta. (il Resto del Carlino)

Come testimoniato dalle foto che pubblichiamo La stessa cosa si può dire per i bar, con molte persone che hanno deciso di andare a bere qualcosa seduti nei tavolini all'aperto dei locali. (La voce di Rovigo)