L'economia del Sud sempre peggio: Pil in calo al 22% su dato nazionale

Le differenze invece nel frattempo aumentano, almeno a partire dalla crisi del 2008: il rapporto tra prodotto pro capite reale di un abitante del Sud rispetto a quello di un abitante del Nord-ovest scende da 0,55 (55%) a 0,52.
«È abbastanza evidente che, in prospettiva futura, i maggiori timori per il dopo-pandemia si addensino sul pericolo di tornare a crescere agli insufficienti tassi del passato recente
Un fenomeno, quest’ultimo, che sconta prevalentemente gli effetti della riduzione della popolazione residente, in particolare quella giovanile, che al Sud si è ridotta di oltre 1,5 milioni nel periodo considerato. (Giornale di Sicilia)
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Purtroppo tutto questo col decreto sostegni non potrà avvenire” “Servono ristori più adeguati, più inclusivi e più tempestivi”. (Il Fatto Quotidiano)
"E' abbastanza evidente che, in prospettiva futura, i maggiori timori per il dopo-pandemia si addensino sul pericolo di tornare a crescere agli insufficienti tassi del passato recente. Sono i numeri della direttiva per l'attività amministrativa 2021 del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, firmata nei giorni scorsi dal ministro Enrico Giovannini, che punta tra l'altro ad accelerare la realizzazione delle opere. (Rai News)
Secondo un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio, «Economia e Occupazione al Sud 2015-2019», la quota di Pil prodotta dal Sud sul totale nazionale è diminuita passando da oltre il 24% del 1995 al 22% del 2019. (La Stampa)

E’ il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, ad affermarlo sottolineando, in particolare, che gli ultimi provvedimenti del governo nazionale non bastano. O perché i negozi di abbigliamento non siano ricompresi tra le attività essenziali, e che rischiano di saltare ancora una "stagione" decisiva per la tenuta delle attività (PalermoToday)
Diverse piazze in Italia saranno in collegamento con Roma; Ascom Confcommercio Vercelli ha deciso di organizzare in città un sit-in allargato a tutte le categorie del commercio del turismo e dei servizi colpite dalle restrizioni. (vercellioggi.it/)
La manifestazione intitolate «Il futuro non (si) chiude», è il grido d’allarme delle imprese dei servizi aderenti al Confcommercio. «Un appello – scrive il presidente Mancino in un appello rivolto alla categoria -, che domani le imprese affideranno ai loro rappresentanti con il compito di testimoniare, in una manifestazione pubblica, l’urgenza, condivisa da tutte le categorie associate di consentire (nel rispetto delle regole e dei protocolli di sicurezza), della ripartenza delle attività e di prevedere indennizzi e sostegni adeguati alle perdite» (La Voce di Manduria)