Aumento della domanda di abitazioni a Milano e province: il mercato immobiliare nel 2024

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Gaeta.it ECONOMIA

Facebook WhatsApp Twitter Il mercato immobiliare a Milano e nelle province limitrofe, come Lodi, Monza e Brianza, sta attraversando un periodo di crescente interesse da parte degli acquirenti. Quasi la metà degli agenti immobiliari attivi nella zona evidenzia un incremento della richiesta di abitazioni, con una particolare concentrazione nell’area metropolitana. Questo trend, segnalato dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari dell’area milanese, potrebbe avere ripercussioni sia sui prezzi sia sulle scelte abitative degli italiani. (Gaeta.it)

Ne parlano anche altri media

Detto e ribadito che a Milano è sempre più difficile vivere con uno stipendio “normale” a fronte di prezzi delle abitazioni che crescono da anni in maniera esponenziale (acquisto o affitto che sia), la domanda successiva è: si può almeno vivere vicino a Milano? È esattamene l’interrogativo a cui prova a rispondere il secondo report dell’Osservatorio Casa Abbordabile (Oca), presentato alla stampa mercoledì 12 marzo nella sede di Ccl – Consorzio Cooperative Lavoratori dagli autori con Alessandro Maggioni, che di Ccl è il presidente. (Tempi.it)

Un operaio, che ha reddito netto medio di 1.360 euro al mese, qualora volesse acquistare una casa a Milano può permettersi con un mutuo un'abitazione da 19 metri quadri. Il dato emerge dal secondo rapporto dell’Osservatorio Casa Abbordabile (Oca), nato per monitorare le dinamiche di accesso e di abbordabilità della casa a Milano, e che è frutto di una continua crescita del costo della vita che sta rendendo il centro e il semicentro della città inaccessibili per i nuclei familiari che contano sugli stipendi di operai e anche impiegati. (Fanpage.it)

E agli impiegati va meglio ma non esattamente di lusso: 25 metri quadrati se acquistati e 35 in locazione. Un operaio, parametrando il suo stipendio ai costi del mattone, a Milano può acquistare con l’ausilio di un mutuo un alloggio di 19 metri quadrati o affittarne uno al massimo di 26. (IL GIORNO)

Se la casa in città è impossibile. Gli impiegati e gli operai possono permettersi 30 metri quadri in periferia

Per chi lavora in città ma viene escluso dalla possibilità di viverci la scelta può essere obbligata, ma spesso una maggiore accessibilità, favorita dal trasporto pubblico, comporta comunque dei costi in più. (Radio Popolare)

Milano, simbolo dell’innovazione e delle opportunità, nasconde un paradosso che colpisce sempre più persone: avere un lavoro non significa più potersi permettere una casa, scatta così il cortocircuito di Milano. (Mitomorrow)

Diventano 25 per le tasche di un impiegato che guadagna 1.836 euro netti al mese. – Un operaio, con un reddito netto medio di 1.360 euro, oggi potrebbe permettersi di comprare un “alloggio“ (le virgolette sono d’obbligo) di 19 metri quadri a Milano (IL GIORNO)