Omicidio Nada Cella, testimonianza choc del fratello di Anna Lucia Cecere: che cosa ha detto

Omicidio Nada Cella, testimonianza choc del fratello di Anna Lucia Cecere: che cosa ha detto
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Adnkronos INTERNO

"Mia sorella potrebbe anche aver ucciso Nada Cella". Il fratello minore di Anna Lucia Cecere, Maurizio, parla della loro difficile infanzia al processo in Corte d'Assise che vede la sorella imputata per l'omicidio della segretaria nel 1996. Il testimone chiave ha raccontato che avevano un padre violento e alcolizzato che arrivò a incendiare la casa con i figli dentro. "Anna Lucia era la più grande, si occupava di me. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri media

L'ha detto rispondendo alle domande dei cronisti appena uscito dall'aula della corte di assise Maurizio, fratello minore di Anna Lucia Cecere, la donna imputata per il delitto di Nada Cella avvenuto nel 1996 a Chiavari. (Primocanale)

"Mia sorella può avere ucciso. Se viene contraddetta diventa di una cattiveria impressionante. Se (RaiNews)

Non vuole essere ripreso in volto. Se la contraddici, se le vai contro, mia sorella diventa di una cattiveria impressionante. (la Repubblica)

Nada Cella, l’ex fidanzato di Cecere: “Era gelosa e possessiva”. Il fratello: “Sbottava se contraddetta, non la volli mai a casa mia”

Roda ha ricostruito il legame con Cecere, iniziato nella seconda metà degli anni ’90. L'ex fidanzato della Cecere (Prima il Levante)

Cannara, che vive ad Appiano Gentile (Como), teste del magistrato, ha confermato che il bottone rinvenuto sulla scena del delitto era privo della ghiera e dunque è dello stesso tipo di quelli sequestrati nel 1996 dai carabinieri in casa dell'imputata Anna Lucia Cecere, un particolare che ha permesso di riaprire il cold case dopo 28 anni. (Primocanale)

Era possessiva e gelosa e se le veniva fatto un torto cominciava con offese e parolacce e non era più possibile riuscire a parlarle”. “Annalucia aveva all’inizio mi sembrava che avesse un carattere mite ma poi con le parole poteva diventare esplosiva. (Genova24)