Firenze, al karaoke vietato cantare in napoletano, risponde il titolare: «Chi si lamenta è perché non rispetta le nostre regole »
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«Per dare spazio a tutti, chi partecipa al karaoke può cantare una sola canzone». Riccardo Tarantoli, titolare del locale Red Garter, ribatte a Pasquale Abbatiello, il 26enne che ha denunciato sui social un comportamento razzista del bar la notte del 31 dicembre. E che replica: «Non mi ero ancora mai esibito con una prima canzone» (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Dal “Non si affitta ai napoletani” al “non si canta in napoletano”, passano gli anni, ma incredibilmente la tentazione a discriminare no. Capita a Firenze, a un gruppo di ragazzi beneventani che ha deciso di trascorrere il capodanno altrove, a Pasquale, praticante avvocato che voleva cimentarsi in un brano napoletano in una serata spensierata. (Ottopagine)
Pasquale accusa, Mastella rincara, Alessandro Draghi controbatte. (Corriere Fiorentino)
Levate il microfono al napoletano. Dovesse mai venirgli voglia di cantare una canzone neomelodica. È il curioso caso di censura regionale capitato a Firenze. Dove un giovane beneventano si è visto negare il diritto al karaoke, quando il proprietario della birreria ha capito che voleva interpretare “Tu sì a fine do’ munno” di Angelo Famao. (Liberoquotidiano.it)
Lo racconta il ragazzo: "A quel punto, chiedo immediatamente spiegazioni e lui risponde che si tratta di una scelta del proprietario del locale, che consente di cantare solo in italiano, francese, inglese e tedesco, ma non anche in napoletano". (CalcioNapoli24)
E ad occuparsene oggi è stato anche l'autorevole The Guardian che titola: «"I was stunned": man claims Florence karaoke bar banned Neapolitan song» (qui l'articolo). (Corriere della Sera)
A denunciare l’episodio, avvenuto nella notte di Capodanno, è stato un 26enne dottorando in Diritto Amministrativo, Pasquale Abbatiello, di Benevento. Il karaoke e il divieto di cantare in napoletano (Virgilio Notizie)