AMAZON si scusa, corriere costretti a fare pipì in bottiglie negli USA

Milanoevents.it ESTERI

Iniziate a riconoscere le condizioni di lavoro inappropriate che avete creato per tutti i vostri dipendenti”

Erano però iniziate a trapelare alla stampa USA diverse testimonianze dei dipendenti che confermavano storie di questo tipo, in cui raccontavano di essersi ritrovati costretti a fare pipì in bottiglie di plastica per non arrivare in ritardo al luogo di consegna.

Pocan, sempre attraverso Twitter, ha replicato: “Non si tratta di me ma dei vostri impiegati, che non trattate con sufficiente rispetto e dignità. (Milanoevents.it)

Ne parlano anche altri giornali

Se fosse vero, ha twittato l’azienda, “nessuno lavorerebbe per noi.”. (Bisognino). Amazon aveva letteralmente preso in giro il deputato statunitense Mark Pocan, che aveva sostenuto che i lavoratori dell’azienda, soprattutto i fattorini, PER GLI ORARI INUMANI IMPOSTI DALLA MULTINAZIONALE, SONO COSTRETTI A URINARE NELLE BOTTIGLIE PER RISPARMIARE TEMPO. (IlTrigno.net)

Ogni pubblica amministrazione deve adottare un proprio codice di comportamento con il quale integrare quello generale, in relazione alle proprie specifiche competenze e funzioni e così ha fatto il Comune di Milano. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

«Solo perchè paghi i tuoi impiegati 15 dollari all’ora non ti rende un posto di lavoro all’avanguardia - aveva detto rivolgendosi al gigante dell’e-commerce - se costringi i tuoi impiegati a fare pipì nelle bottiglie di plastica». (Gazzetta del Sud)

Se poi le imprese non ne avessero avuto più diritto in base ai parametri, li avrebbero restituiti con la dichiarazione successiva. Per questo, serve subito un nuovo scostamento per salvare imprese e partite Iva in crisi. (Yahoo Finanza)

La storia si è così gonfiata che Amazon è anche stata accusata di aver creato un profilo falso di Twitter per capovolgere la storia. In queste ultime settimane sono uscite parecchie notizie non esattamente positive per Amazon, soprattutto dagli Stati Uniti. (Tecnoandroid)

In piazza Castello il sit-in a 18 giorni dai licenziamenti che dovrebbero scattare il 25 aprile. Presidio dei lavoratori ex Embraco mercoledì 7 aprile in piazza Castello a Torino, davanti alla Prefettura. (LaPresse)