5G risulta essere troppo costoso, ei gestori telefonici chiedono rinforzi ai Grandi

Tech Meteoweek ECONOMIA

In aggiunta a questo, le compagnie hanno criticato il modello di sviluppo attuale e i costi richiesti dai governi per la cessazione delle frequenze che gli operatori possono usare per la rete 5G.

Secondo alcuni operatori europei, tra cui Vodafone tra l’altro, il 5G avrebbe delle spese troppo alte rispetto agli standard sostenibili delle nazioni che ne fanno uso.

Il 5G è in grado di offrire un velocità di connessione davvero rapida, ma allo stesso tempo ha un costo d’attivazione estremamente elevato. (Tech Meteoweek)

Ne parlano anche altri giornali

Al di là dei complottisti però, la scienza va avanti nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia 5G, realizzando anche vari dispositivi utili alla salute, come la T-Shirt che rileva i parametri bio-vitali. (DR COMMODORE)

L’UE, poi, ha cancellato per legge i costi del roaming internazionale dentro l’Europa togliendo almeno 2 miliardi in 4 anni alle compagnie telefoniche Come se non bastasse, poi, l’UE ha tolto negli ultimi anni diversi miliardi dai bilanci delle compagnie telefoniche. (Libero Tecnologia)

L’attuale modello di sviluppo viene definito sostenibile solo se “le grandi piattaforme tecnologiche contribuiscono equamente ai costi per la rete“. In Italia Iliad, TIM, Vodafone e WindTre hanno pagato allo Stato oltre 6,5 miliardi di euro nel 2018. (Antenna 3)

Il motivo: le usano così pesantemente che gli amministratori delegati di Deutsche Telekom, Vodafone e altri 11 provider hanno necessità della loro cooperazione. Gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni, anche a causa del 5G, in Europa sono saliti a 52,5 miliardi di euro lo scorso anno, il massimo da sei anni. (igizmo.it)

Gli amministratori delegati di Deutsche Telekom, Vodafone e altre 11 importanti società di telecomunicazioni europee hanno dichiarato che i giganti tecnologici statunitensi dovrebbero sostenere parte dei costi per lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni europee dato che le utilizzano in modo continuativo e frequente. (Tech Princess)

Questi investimenti possono essere sostenibili solo se le grandi aziende tecnologiche danno anche un “equo contributo” ai costi di rete. I firmatari includono Telefonica, Orange, KPN, BT Group, Telekom Austria, Vivacom, Proximus, Telenor, Altice Portugal, Telia Company e Swisscom (Italnews)