Tolgono la censura ai film, ma la mettono nella vita

Cosa questo voglia dire all’atto pratico non è ancora chiarissimo, ma il succo è quello: non si vieta più, si “classifica”.

Un commissione per togliere la commissione. Come notano con diverse sfumature sia Libero sia Il Foglio, per togliere la commissione che si occupava di censurare i film – poiché siamo pur sempre in Italia -, se ne è creata un’altra.

Avete mai visto The Old Guard, giusto per citare la pellicola iper-correttissima stroncata dal nostro Correttore di bozze?

Così saremo liberi di vedere film in cui lui&lui pagano la donna indiana o ucraina per avere il marmocchio dei loro sogni, però non potremo protestare contro una pratica obbrobriosa

Siamo il paese dei comitati e delle task force, figuratevi se potevamo perdere l’occasione. (Tempi.it)

Ne parlano anche altri media

Secondo Nicola Borrelli, direttore della Direzione generale, “saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità”. Questa funzione sarà in ogni caso mantenuta: è stata istituita con lo stesso decreto la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della cultura, con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (Wired.it)

Ma, rispetto al passato, avranno un'arma in meno: non è più possibile negare il nulla osta per la proiezione in pubblico di un film. D'altro canto la notizia è importante perché attesa dal 2016 quando la sua importante Legge Cinema annunciava proprio queste misure. (ilGiornale.it)

Questa Direzione avrà il compito di “ verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori”, ma non di impedirne l’uscita nelle sale. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato il decreto ministeriale con cui “istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della Cultura”. (Sputnik Italia)

La censura cinematografica è la possibilità, da parte dello Stato, di intervenire sulle opere cinematografiche, apportando modifiche oppure vietandone l’uscita. Censura cinematografica – Dario Franceschini ha firmato il decreto per l’abolizione definitiva in Italia (Team World)

E così torna alla mente il processo e il rogo di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il caso più eclatante di censura – correva l’anno 1972 – subita da una pellicola. In pratica «si mette in essere una sorta di autoregolamentazione e saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità» (Rolling Stone Italia)

Non è più previsto, fa sapere una nota, il divieto assoluto di uscita in sala né di uscita condizionata a tagli o modifiche. (Today.it)