Venezuela, è libero l'italiano fermato nelle scorse ore perché sospettato di attività illegali
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Il cittadino italo-venezuelano fermato nella giornata di ieri in Venezuela è stato liberato. A darne notizia è il ministero degli Esteri. L'uomo era sospettato di attività illegali, ed è tornato in libertà già nella scorsa nottata (ora italiana). Era stato fermato intorno alle 11 (ora locale) di ieri alla frontiera terrestre tra Colombia e Venezuela, e il fermo è durato in tutto circa 5 ore e mezzo. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
L’italo-venezuelano fermato ieri in Venezuela perché sospettato di attività illegali è stato liberato già ieri notte. Ieri, 7 gennaio alle 14 circa (le 19 in Italia) la Farnesina ha ricevuto la segnalazione che un cittadino italo-venezuelano, il cui nome non è stato divulgato per proteggerne la privacy, era stato fermato attorno alle 11 alla frontiera terrestre colombiana-venezuelana di Cucuta. (Il Sole 24 ORE)
È stato liberato già ieri notte, 7 gennaio 2025, l'italiano fermato in Venezuela perché sospettato di attività illegali. È quanto si apprende da fonti della Farnesina. (Italia Oggi)
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha annunciato la cattura di sette stranieri, tra cui due cittadini statunitensi, due colombiani e tre ucraini. Il governo venezuelano ha annunciato anche il presunto arresto di un italiano, considerato un "mercenario" entrato illegalmente nel Paese sudamericano. (il Dolomiti)
E' quanto si apprende da fonti della Farnesina. Alta tensione nel paese per l'insediamento di Maduro (Adnkronos)
É durato più di cinque ore il fermo dell'italiano arrestato ieri in Venezuela perché sospettato di essere un mercenario. La notizia è trapelata da fonti della Farnesina che aveva appreso dell'operazione di polizia intorno alle 19, quando in Venezuela erano le 14. (il Giornale)
“Un equivoco” lo definiscono fonti di sicurezza del Paese latinoamericano, senza aggiungere ulteriori dettagli: l’uomo sarebbe stato individuato lungo una trocha, uno dei tanti sentieri di valico nella zona di Cucuta, lungo la frontiera con la Colombia e trattenuto come “sospetto”. (la Repubblica)